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Molto magnifico mio honorando. Se bene io non sono censore dei libri, nondimeno vi dirò il mio parere del libretto, che mi avete mandato. A me non pare troppo utile, perchè per gli idioti è troppo difficile, per i dotti è troppo facile. Ai semplici bastano la dottrina cristiana ordinaria, ai curati e cappellani bastano le somme. Anzi questa moltitudine d'istruzioni mettono il cervello a partito alle persone. E se io ho fatto la dottrina piccola e grande, l'ho fatto per obbedienza, che altrimenti non mi pareva necessaria. Di più questo libro pare che voglia riprendere tutti gli antichi, come che non abbiano saputo dire quali siano le cose da sapersi per obbligo; e pure l'hanno saputo e insegnato benissimo. Appresso, questo libretto darà gran fatica a provare che sono undici le cose necessarie da sapersi a tutti, ciò è cinque per credere, e sei per operare. E nondimeno santo Agostino riduce a due le cose che si hanno a credere, ciò è Cristo e la Chiesa. E gli apostoli le hanno slargate poi a dodici, facendo il simbolo e dodici articoli, tutti necessari a credersi esplicitamente. E le cose, che si hanno da sapere per operare, il catechismo del Concilio e tutti gli altri catechismi le riducono a tre, ciò è orazione domenicale, e mandamenti, e sacramenti. Si potriano ancora ridurre a due, ciò è carità di Dio e del prossimo, come le riduce il Signor quando dice, in his duobus mandatis universa lex pendet, et prophetae. Sicchè potendosi queste cose ridurre a poche e dividere in molte, a fatica vana contendere del numero di undici. Ma bene mi sono meravigliato, che questo autore dice, che tre sacramenti soli sono necessari, battesimo, penitenza et Eucarestia, e gli altri quattro non necessari, come si vide in questo libretto al foglio o pagina 68 e 72. Perchè, se parliamo della necessità assoluta, solo il battesimo è necessario in re vel in voto, il quale però si domanda sacramento di necessità, e per questo si può dare da tutti
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