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Molto Ill.re Sig.r Fratello
Già scrissi al Gonfalonieri che mandasse costà i denari per il prezzo della casa di Marc'Antonio Tarugi. Ora di nuovo gli scrivo che mandi 360 piastre quanto prima potrà. V.S. lo solleciti. Potrà essere che al novembre prossimo possa darvi mille o forse due mila scudi per le doti delle figliole. V.S. veda come li volo investire, in monti non vacabili o in stabili, e ce ne dia avviso. Vero è che si perderà assai nel rimetterli di qua a Roma, perchè li cambi vanno a diciotto o venti per cento. Del bisbiglio, che dite essere in cotesto popolo, non mi curo niente: meglio sappia mo noi come si abbiano da dispensar le entrate ecclesiastiche che non sanno loro. Quello che io vi do, lo piglio dalla pensione che mi paga il cardinale Deti e dalla provvigione di nostro Signore, perchè dell'entrate di questa chiesa non credo poter darvi un quattrino, atteso le grandi spese che qua bisogna fare nella chiesa, nei poveri e nella famiglia. Con questo mi raccomando a tutti. Di Capua, li 26 di giugno 1604.
fratello aff.mo
Il Card. Bellarmino.
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Al molto Ill.re Sig.r Fratello, il Sig.r Thommasso Bellarmini. Alla Scata per Montepulciano.