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Cassinese era instituita nella nostra corte et si attendeva a trovar la verità con ogni diligenza. Ma perchè il mio vicario non voleva esaminare alcuni testimoni in certi articoli ad instanza del suddetto Friderico Martino, ma si bene ex officio, come è ragione, essendo lui in quegli articoli mero denunciatore, cominciò a bravare e dire che anderia a Roma. Questo solo è il motivo che ci ha fatto levar la causa et darla al vescovo di Aversa. Se V.S. si fosse informato prima chi è Friderico Martino, giovanetto sbarbato, e chi è don Germano della Uva, e come noi molto meglio conosciamo in Capua le passioni degli uomini e le congiure e i testimoni quanto pesano che non può fare il vescovo di Aversa, non credo averia fatta questa risoluzione, e per dirgli questo particolare, l'abate di Monte Cassino passando per qua mi ha detto che ha fatto esaminare più volte delitti gravissimi apposti al suddetto don Germano e sempre l'ha trovato innocente. Ma lasciando il rispetto di don Germano, V.S. creda che nuoce grandemente al governo dell'anime e alla riverenza che ci portano i ministri regi, il vedere che i ministri della Sedia apostolica portano si poco rispetto agli ordinari ancor che siano cardinali. Ne posso credere che Nostro Signore lo pigliasse a bene, quando sapesse che così siamo trattati da suoi ministri. Mi giova credere che V.S. non abbia saputo niente di questo, ma che siano opere dei suoi officiali. Tuttavia mi è parso dargliene avviso per le cose che possano succedere per l'avvenire etc.