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Molto Ill.re Sig.r Fratello. Il negozio delle gambe gonfie mi da poco fastidio, perchè non viene se non l'estate. Avevo bene inteso quello che V.S. desiderava per Roberto suo figliolo, ma credevo, come ancora dubito, che ella sia male informata. Io ne ho parlato con cavalieri antichi e che hanno provato in se stessiqueste cose; et in somma mi dicono che, se bene il Gran Mastro farà grazia a qualcheduno che gli corra l'anzianità dal giorno che fu scritto nel ruolo dei cavalieri, nondimeno questa grazia non ha effetto per il grande strepito che fanno i cavalieri più anziani di professione, essendo questo ad essi un grandissimo pregiudizio; e che il gran Mastro in tali cose non fa niente, se non vi consente tutta la lingua, la quale saria in miracolo che ci consentisse.
Aggiungo ora che io non ho amicizia fra Cavalieri di qualità se non con il Priore d'Inghilterra, il quale non so dove ora si trovi. Come quello passi per Capua, o io sappia dove sia, farò quell'officio che sarà conveniente. A Napoli non ci è altra gran croce che il Prior di Capua, con il quale io non ho tanta amicizia che basti per questo negozio.
Angelo è venuto a Capua e presto andrà a Napoli. Già scrissi che la compra in Marchiana poco mi piaceva, e che io non posso dare frutti della chiesa per cose non necessarie. Ma bene mi parria ottimo consiglio che V.S. vendesse il suo officio vacabile, perchè altrimenti un giorno lo perderà de fatto, e con quello pagare cotesto campo e qualche pezzo di casa, essendo la sua troppo angusta; e a ciò non dica che non può viver senza l'entrata di quell'officio, io mi obbligo di aggiogner alla provvigione, che gli do, quanto frutta quell'officio, purchè si assicuri con venderlo. Già V.S. è entrata nell'anno 63, che è climaterico, et non saria miracolo se fosse il suo ultimo.! Con questo vi prego da Dio ogni vero contento. Di Capua, li 18 di ottobre 1603.
fratello aff.mo et