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Ill.mo et Rev.mo Sig.r mio oss.mo.
Occorrendo ch'io possa giovare a D. Fabrizio Palmiero, che V.S. Ill.ma mi raccomanda, gli farò conoscere quanto io stimi le persone che hanno la protezione di lei, poichè devo servirla e obbedirla sempre. Egli desidererebbe qualche beneficio in questa mia diocesi, nella quale non ci sono tante occasioni come si crede il mondo, e quelle poche che occorrono, sono tanti li pretendenti e i raccomandati, che son forzato per degni rispetti provvederne i più meritevoli per virtù e costumi. Però se bene il detto Palmiero non è di questa mia diocesi, secondo è stato presupposto a V.S. Ill.ma nondimeno per rispetto di lei all'occasione ne avrò particolar memoria, giovandomi di credere che egli per le sue qualità sia degno della grazia e protezione di V.S. Ill.ma alla quale faccio umilissima riverenza, e da Dio le prego ogni felicità. Di Capua il di 7 di Giugno 1603.
Di V. S. Ill.ma e R.ma
umilissimo servitore
Il Card. Bellarmino.
S.r Card. Farnese.
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All'Ill.mo e R.mo Sig.ore mio oss.mo, il Sig.or Card.le Farnese. Roma.