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Nel sinodo provinciale, che abbiamo celebrato li giorni passati, sono venute querele moltissime e gravissime da cleri e da populi di Caiazza e di Theana; et si è visto come in quelle due chiese per le discordie continue che hanno li Vescovi con i Vicari Apostolici e per altre cause ogni cosa va in rovina, le chiese materiali, l'entrate episcopali, gli offici divini, l'amministrazione dei Sacramenti, il culto debito alla Santissima Eucarestia e alle sacre reliquie, e finalmente i costumi dei popoli e le anime ricomprate con il prezioso sangue di Cristo. Per questo l'istesso sinodo ha dichiarato esserci cause sufficienti per le quali il Metropolitano possa e debbia visitare quelle due chiese conforme al decreto del concilio di Trento, sess. 24, cap. 3, per rimediare quello che si può, e di quello che non si può darne avviso alla santa Sede apostolica, a ciò con la sua suprema autorità provveda. [ Ma perchè intendo che questo decreto del concilio di Trento non è in uso]... Ma a me non è parso conveniente pigliare l'assunto di visitare queste chiese, senza prima darne conto alla Sacra congregazione, e per mezzo di essa a N.ro Signore. Però vengo con questa a far sapere a V. S. Ill.ma come il concilio nostro provinciale ha esaminato e approvato le cause che si adducono per la necessità della visita delle chiese di Caiazza e Theana; e di più la supplico sia servita farne parte con N.ro Signore e con la sacra congregazione, e ordinarci quello si debba fare. E finalmente gli metto in considerazione che dovendosi visitare queste chiese, saria meglio commettere quest'officio ad alcuno più esperto e meno occupato di me, come saria il Vescovo di Calvi,o quello di Sessa,o quello di Caserta. E questo non lo scrivo per cerimonia o modestia, ma perchè giudico esser così più servizio di Dio e utile delle chiese, e a me daria una grafia singolarissima essere sgravato di queste opere, e ne restaria a Nostro Signore e a V.S. Ill.ma con obbligo particolare.