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Ill.mo e Re.mo Sig.r mio oss.mo.
La sacra congregazione ha di nuovo maturamente considerato tutte le ragioni scritte da V.S. Ill.ma e date per memoriale a nome suo intorno all'istanza che le viene fatta di vestire monache in contesto monastero di S.Giovanni, e si è risoluto che non si debba ne si possa fare in altra maniera, che di provare prima per qualche tempo se sia vera la riforma che dicono le monache, che vi sono di avere accettata, col metterli due monache riformate forestieri che le governino e istruiscano e facciano sincera e lunga prova della loro volontà, parendo molto difficile che donne ormai d'età e che per il passato hanno vissuto dissolutamente e con larghezza notabile, si possano ridurre con tanta facilità e in poco tempo a una mortificazione, quale si ricercherebbe per mettere altre figliole semplici in compagnia loro. Se dunque piacerà a V.S. Ill.ma d'incamminare il negozio in questa maniera, potrà vedere dove si possono avere monache a proposito, e disporne due a venirci volentieri, che ad ogni suo sviso se ne darà l'ordine necessario. E io intanto le bacio umilmente le mani.
Di Roma 17 settembre 1602.
Di V.S. Ill.ma e Rev.ma
Umilissimo servitore
Il Cardinale di Firenze.
Sig.r Card. Bellarmino.
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Adr.: All'Ill.mo e R.mo Sig.r mio osserv.mo. Il Sig.r Card. Bellarmino
Capua
1602 Roma 17 di sett.re
S.or Card. di Firenze.
Nel particolare delle Monache di S.Giovanni.