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Ill.mo e R.mo Monsignore mio osservandissimo.
Per non avere occasione non ho scritto; ma di continuo ho avute buone nove della salute di V.S. Ill.ma che per esser questo il mio contento me ne sono restato a non infastidirla; ma sentendosi di qua che V.S. Ill.ma se risolve questa estate passarla a S.ta Maria dei Grandi due miglia lontano da Capua con consiglio di medici di la, io resto con gelosia che venga bene, poi che gli antecessori arcivescovi non hanno usata tale ritirata per fuggire la mala aria di Capua e che se bene a quelli abitatori di quel paese forse è meglio aria che Capua, non so se milita in V.S. Ill.ma che non è uso in quel paese. Desidero che usi meglio informazione e se cercasse de ritirarsi nella provincia o a Venafro o Isernia, o a Caserta che se non è nella diocesi, almeno è in provincia, forse sarebbe bene a Sessa. Monsignor mio Ill.mo ho gelosia della sua salute per servitù antiche mia e so che nessuno l'ama più di me di vero e reale amore e però li scrivo queste righe; del resto me rimetto a chi ne sa più di me con baciarli le mani pregandoli da Dio ogni augumento di grazie. Di Roma il di 28 di Giugno 1602.
Di V.S. Ill.ma e Rev.ma
Umilissimo servitore
il cardinale di Camerino.
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Adr.: All'Ill.mo e R.mo Sig.r mio oss.mo, il Sig.r Card. Bellarmino.
Roma 1602. 28 di giugno S. Card.di Camerino.