Page:EBC 1602 05 18 0244.pdf/1

From GATE
This page has been proofread

Ill.mo et R.mo mons.r mio osserv.mo.
L'ordinario passato risposi alla lettera di V.S. Ill.ma resami dal mio lettichero, rallegrandomi del felice arrivo fino a Sessa, aspettando con desiderio l'arrivo a Capua, e come fossero passate le cose del entrata, come poi V.S. Ill.ma me ha favorito con una lettera dei dieci restando consolato della molta soddisfazione ricevuta da quella città, se bene avrei voluto specificatamente intendere se l'entrata fu fatta con abito pontificale di corte, poichè dall'Ill.mo di Bitetto mi fu detto che quelli capuani volevano dar legge se entrasse con abito pontificale da vescovo, parendomi strano che laici veglino far li mastri di cerimonie e prescrivere leggi, e quel che più mi travagliava, pareva che questi motivi venissero dal Reggente Monti nemico capitale del autorità ecclesiastiche; ma poi che V.S. Ill.ma afferma che le cose sono andate bene, penserò abbia fatta l'entrata come fece il card. Sermoneta,che ne sentirò gran gusto.
Ringrazio V.S. Ill.ma dei saluti fa a Ugolino, al quale li supplico che si faccia onore e particolarmente nella causa rimessagli di quel primicerio; [lo veda] di conspetto e d'ogni minuzia ne [dia] conto a lei, perchè quell'uomo è di tal natura che se le cose non si fanno a modo suo, sopra un verisimile ci fabbricherà cento libri. Spero che il vicario Angelino di mano in mano gli darà più gusto.
Resto anche con molto obbligo dei saluti raccomandati a fare ai padri Teatini e particolarmente a don Theofilo, del quale n'è sentita molta consolazione per esser natura bene amabile e buon religioso.
Di qua non ho che dirli di nuovo se non che N.S. sta benissimo e non perde mai tempo. Ieri fu fatta cappella al solito. Il
---page break---