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M.to ill.re Sig.re. Io sono tanto sicuro del desiderio, che ha V.S. di vedermi ogni bene, che ne potrei far fede ad ogni altro, non che a me stesso; e però senza che si congratulasse con me dell'Arciepiscopato di Capua datomi da N.S. m'immaginavo il suo contento, sebbene io le confesso ohe per essere il peso tanto grave, piuttosto son degno di essere compatito. Il Sig.re sia quello che mi ispiri a fare il suo santo servizio in quella cura, nella quale spero presto di ritrovarmi. Con che rallegrandomi con V.S. della buona sanità di tutta sua casa, le prego ogni contento. Di Roma il di 29 marzo 1602.
Aff.mo di V.S.
Il Card. Bellarmino.
S.r Ant.o Cervini. Monte.no.