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Molto Ill.re Sig.r Fratello
Le lettere di Montepulciano sono arrivate ora, che è venerdì, e un ora di notte: però non risponderò, se non al punto del matrimonio. Io volentieri non darei parere in questa materia, come anche S.to Ambrogio e Agostino non volsero mai dare simili pareri, dicendo che, quando il matrimonio non riesce bene, subito dicono male di chi l'ha consigliato. Tuttavia, poichè bisogna darlo, io dico, che il partito non mi dispiace, parendomi sufficiente così la roba come la nobiltà e, quello che più importa, la buona natura del giovane; e, se esso fosse più attempato, non troverebbe cosa che desiderare; perchè Aristotele con molte buone ragioni prova che l'uomo non dovrebbe pigliar moglie prima di aver 35 anni, ne la donna dovrebbe pigliar marito prima di averne diciotto. Ma quando non si può avere tutto quello che si desidera, bisogna attaccarsi a quello che si appressa. Questo mi occorre: pregherò Dio che feliciti queste nozze, e V.S. da parte mia saluti madonna Fulvia e madonna Aurelia. Di Roma li 7 di dicembre 1601.
Di V.S. fratello amorevolissimo
Il Card. Bellarmino.
Ext.: Al molto Ill.re Sig.r Fratello, il Sig.or Thomasso Bellarmini.
Montepulciano