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Molto Rev.do Padre. Non mi meraviglio, che il negozio del P. Molina dia gran fastidio a V.R., perchè lo dà ancor a noi. Ma ben mi meraviglio dell'ardire, che si pigliano alcuni di seminare tante falsità in pregiudizio dell'anima sua. La verità è, che di bruciare la statua del P. Molina non si è manco pensato, non che eseguito, perchè ancora gli avversarii tengono, che sia stato Cattolico, e buon Religioso. Il negozio principale della Controversia de predeterminazione, e causa peccati, e simili, per ora non si trattano, e quando si tratteranno, speriamo nel Signore, che la sentenza, che mette la predeterminazione, e toglie l'indifferenza alla volontà, sarà giudicata almeno molto pericolosa. Quello, che ora si tratta, è la revisione della Censura, che hanno fatto certi Deputati, i quali non sono Giudici della Causa, ma solo Censori del libro del P. Molina: et in questa revisione due Padri della Compagnia si trovano presenti con due Padri Domenicani, e si scrivono le opposizioni, e le difese. Quando sarà finita la revisione della Censura, Nostro Signore sarà Giudice. E sebbene non so, quale sarà la sentenza di sua Santità, nondimeno so bene, che se bisognerà emendare il libro del Molina, bisognerà emendarlo in proposizioni comuni agli avversari, e non in materia della controversia, che hanno con la Compagnia. Quanto a quel che propone V.R., si considererà matura mente. E stia pur sicura, che la Santità di Nostro Signore non correrà a furia, e farà quello, che Dio l'ispirerà a maggior gloria sua, e utile di Santa Chiesa. Con questo mi raccomando alle sue sante orazioni.
Di Roma li 9 di Marzo 1601.
Di V.ra Rev.za
Fratello in Cristo
Roberto Cardinal Bellarmino