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Mi occorre dir a V. R. che si è inteso ch'ella in una predica ha detto alcune cose, o non ben studiate, o non bene fondate, come più a luogo le ne scriverà il Card. Bellarmino. E necessario che in queste cose pubbliche, i nostri predicatori vadano molto ben considerati per non dar occasione d'avvertir la parola di Dio tanto necessario nella santa Chiesa. Di più che V.R. ha notato un Padre Cappuccino predicatore d'altre cose dette, le quali poi riferite a questi Ill.mi Sig.ri non son state stimate di quel momento che ella pensava, il che certo ci è dispiaciuto, e per la cosa in se, e per il soggetto di così santa religione, la quale meritatamente dobbiamo onorar e rispettar, e V.R. ancora non sia così facile a censurar altri.
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Ieri ricevei la lettera di V. R. con quella per il S.re Card.le Bellarmino a cui feci dare subito ricapito, e trovai che ancora quel P.Guardiano cappuccino aveva scritto a S.S. Ill.ma in difesa di V.R. per la verità. Ce me ne son rallegrato molto. Il S.r Card.le farà parte del tutto a quei SS.i Ill.mi della Congregazione, e così spero la cosa sarà accomodata, e V. R. credo che con l'altro ne avrà lettera e risposta dello stesso S.r Card.le Bellarmino. Per quello che tocca a noi, ne restiamo soddisfatti, e il caso occorso servirà tanto più per stare cauti nel trattar e ragionar che si fa talvolta in vari occasioni.