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Del tempo che Madama[1] sorella del Re sta in questo paese, non hanno cessato sollecitarla di rientrare nel grembo della Chiesa cattolica; a che ella ha sempre rispuosto, che non rifiutaria mai di esser istrutta, con patto che le fosse permesso aver l'assistenza d'alcuni ministri della secta calviniana. Finalmente ne chiamò due sotto il beneplacito di S. Altezza, l'uno de' quali si fa nominare La Touchè[2], monaco apostata, come si afferma, predicante ordinario di Madama di Rohan. L'altro ha per nome Giacomo Coüet[3] ministro della Chiesa francese rifugiata in Basilea. All'hora che stavamo nel più forte della congregatione nostra[4], ricevei lettere sopra lettere da Monsig.re Card.le per le quali mi chiedeva con tanta istanza di venire a Nancy[5], che il P Provinciale fu costretto con buone e giuste ragioni a darmi licenza, benché ci restassero due sessioni della nostra congregatione. Il Sabato XIII del stante, io et il P. Guardiano di Capuccini di questa città, chiamato f. Spirito, Provenzale di natione, compariamo d'una parte nella camera di Madama, e d'altra parte i duci ministri sopraddetti; dove si trovarono di più oltre Madama, S.Altezza, Monsig.re Card.le[6] , Monsi.r Duca di Bar[7], e tutta la famiglia di detta Madama, et pochissimi altri di questa corte. Monsig.r il Card.le aprì suo ragionamento, voltando la parola sua a Madama. Io seguitai, e dopo uno essordio breve dissi, che prima d'entrare nel fatto, desideravamo intendere chiaramente, quale armi si adoperariamo d'una parte e d'altra. Il ministro Coüet rispose, che non intendeva, che altre armi ci fossero lecite, se non la pura e sola parola di Dio, e per dar colore alla sua fraudolenta proposizione, aggiunse uno panegyrico delle lodi della detta parola di Dio. Io replicai sopra di ciò, dicendo, che in vero la parola d'iddio è così degna et eccellente, che sarebbe impossibile a noi lodarla secondo li meriti suoi, et che l'animo nostro era di pigliare per fondamento primo e principale di tutta la dottrina


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  1. Caterina di Borbone (Parigi, 7 febbraio 1559 – Nancy, 13 febbraio 1604), duchessa di Bar, sorella di Enrivo IV. Morirà cuatro anni dopo la conferenza di Nancy.
  2. Nicolas Le Jay, chevalier, seigneur de La Touche-Hersant.
  3. Jaques Couet du Vivier. Cfr. Léonard, Julien; L’éducation de Jacques et Paul Couët du Vivier au xviie siècle.
  4. La congregazione provinciale.
  5. Come risultato della "Conferenza di Nancy" Jaques Coüet du Vivier scrisse: La Conférence faicte à Nancy entre un docteur jésuite accompagné d'un capuchin, et deux ministres de la parole de Dieu. Basle, 1600. Vedi anche: Tableau chronologique de la controverse (1595-1604).
  6. Carlo III di Lorena-Vaudémont (Nancy, 1º luglio 1567 – Nancy, 24 novembre 1607) è stato un cardinale francese. Secondogenito del duca Carlo III e di Claudia di Valois (figlia di Enrico II), fu vescovo di Metz (1578-1607) e Strasburgo (1604-1607).
  7. Enrico II di Lorena marchese di Pont-à-Mousson, detto il Buono (Nancy, 8 novembre 1563 – Nancy, 31 luglio 1624), fu duca di Lorena dal 1608 fino alla sua morte.