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("Poche settimane appresso all'esser già Cardinale, gli fù presentata una lettera, scrittagli da gran personnaggio, tutta fiorita di lodi e di termini eccessivamente cortesi, et il fine d'essa era scoprirglisi, non sò quanto da lungi o da presso congiunto e parente, e per tale offrirglisi, e per tale chiederglisi di volerlo riconoscere, come egli per sua parte e per sua gloria il professarebbe.
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Risposagli il Cardinale, gradendone l'amore, e volentieri accattando l'esser suo, ma in grado di servidore, perocche dissangua et di parentela, non trovar come poterlo,confessava, che ne crescerebbe di molto in pregio di nobiltà, cosi il non esserlo e il volerlo attribuire, era un inganno, che non sapeva farlo a se stesso, oltre il continuo rimprovero, che gli riescirebbe alla coscienza; e senza più la parentela si misse da ambedue le parti in tacere".)