f. 33r
diventato tutto di spine per dove voltava haveva hebbi vavaglio, finalmente non poteva più sopportare mi sono levato à prender lume! e poi mi messi à fare l'oratione nella quale faceva un colloquio di tal maniera dicendo: Signore ogn'uno hà qualche cosa per la quale si consola questa notte, chi va a spasso con l'amici, chi con parenti, chi con sua sposa, chi hà una cosa, chi un'altra per star allegramente, mà io poverello sono qui abbandonato da tutti per amor vostro. Fra tanto hebbi una certa tenerezza straordinaria che cominiciava piangere con abbundanti lacrimi, e suspiri dicendo: Signore altro non hò ne cerco che voi consolatemi ò Dio mio, consolatemi ò Maria io sono un poverello orfanello, senza Padre, senza Madre. E magiormente cresceva il mio pianto quando sentiva alcuni che passavano per la strada in compagnia sonando, e cantando,