Page:BLMM 1060 02.djvu/182

From GATE
This page has not been proofread


f. 129v


sopra si colarono in bocca sua, sentendo una soavità di Paradiso, et all'ora la Vergine gli disse: Vedi Baldassare quale è più dolce, l'acqua tua concia, ò il mio latte?
Parlando meco delle cose dell'anima sua, mi disse che frà l'altre gratie che haveva ricevuto dalla Beata Vergine era il dono della Castità, e che allora si trovava in tale stato che gli pareva esser di marmo, quando gli venivano pensieri meno honesti. E mi soggiunse che questa era la più gran difficoltà di rendersi Christiano, l'osservanza della Castità, conoscedosi nello stato della sua gioventù inchinatissimo à piaceri carnali.
Prima di partire da Messina, per venire à Roma dove l'invitò il Padre Giovanni Rhò, che passando à Malta per farvi la quaresima, s'invaghì grandemente della virtù e delle parti del nostro Don Baldassare, e disse apertamente che noi havevamo in Casa professa una gioia del Christianesimo, onde l'esortò di venire à Roma, dove haverebbe superato le molte difficoltà che incontrava per farsi Sacerdote, et entrare nella Compagnia e s'offerse d'impetargli la licenza del Nostro Padre Generale Gojuino Nikel, come fece. Hor mettendosi in concio di partire, stimò cosa convenevole licensiarsi prima dal Gran Maestro de Cavalieri di Malta, che allora era Don Martino Redin e del Signor Baldassare Mendez, Gran Croce di quella sacra militia, riconoscendosi obbligato ad entrambi