Page:BLMM 1060 02.djvu/152

From GATE
This page has not been proofread


f. 114v


ficarà con la Divina gratia d'esser compagni ma per quella parola poi d'esser nella croce intendiamo per adesso questo. Se vogliamo esser veramente tali bisogna precurar con ogni studio il profitarci in questa infallibile verità detta dal nostro Redentore. Qui vult venire pot me abneget semetipsi tollat crucem suam et sequatur me; si che richiede prima questo gran Signore da chi desidera prender la sua croce per seguitarlo, la negatione della propria volontà di maniera che la nostra non trapassi mai quella di Dio la onde l'Apostolo San Paolo, quando fù chiamato da Christo prima di prender la sua croce per seguitarlo volle negar totalmente se stesso per far solamente quanto Dio richiedeva da lui: Domine quid me vis facere?
Pare che dovesse il Signor all'hora farli saper la sua volontà mà non lo fece per farci capire che con il mandato ad Anania intendiamo che essendo voi huomini mortali vuole Dio che siamo dependenti e sugetti ad altri suoi ministri per mezzo delli quali sia manifestato noi il voler divino. Perché dobbiamo esser obedientissimi a chi guida l'anime nostre mentre sono voce viva di Dio; circa poi la croce nella quale habbiamo da esser compagnij intendo che sia nel cercar con ogni perfettione la salute dell'anime per le quali ne prest il nostro amatore una grandissima finche volontariamente mora in essa; si che