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f. 74r



Arrivò il P. Baldassare à Fiorenza domenica primo Maggio[1], e partì verso Bologna il venerdì mattina. Al suo arrivo avvisato andai subito in Collegio ad abbracciarlo, et egli si gettò in ginocchia nell'abbracciarmi strettamente con grande umiltà et affetto. In questi giorni gli parlai più volta à lungo, e lo ritrovai pieno di Dio, bramosissisimo di fare e patir gran cose per la sua gloria, e sopra modo animato dal vedere quanto puntualmente s'andavano avverando l'promessi fattogli nel primero da sua conversione diede nel passar da Loreto hà ricevuta nova gratia, come di suo pugno mi ha lasciato notato. L'hò molto esaminato circa 'l suo stato interno, e l'hò ritrovato come dal principio tutto rivolto à Dio, e con dettami molto aggiustati circa la cultura interna, e dependenza in tutte le cose dà superiori. Così anco mi hà reso molto buon conto di tutte l'altre cose. Circa l'doni ricevuti mi mostrò una nota di tutto daba da lui à Nostro Padre Generale ne disponesse come giudicava e da Sua Paternità sottoscritta ed dargli anco sino pa Portogallo tutte le lettere de Procesi dell'Indie. Mi assicurava che egli non dimanda cosa nesuna ad alcuno e che stando in Napoli riusò anco la disposisione d'alcune migliaia offertigli da una Signora sua penitente. Che hà poi ricevuti e riceve alcuni doni fattigli da chi è stato spinto spontaneamente dall'affetto; e per altro gl'è parso convenienti per haver da poter conducere alcuni soggetti de'quali non c'è segreto bastato di viatico e per haver nel Mogor qualche dono da presentare à quel Re, col quale è necesso che proemi d'estar in gratia per cosa di buono

  1. A quanto pare, il primo maggio 1667 quando il P. Baldassare era in viaggio verso Lisbona assieme a Filippo Libertozzi e Marco Antonio Santucci.