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f. 289v


e tanto più recava stupore, che non sapeva ne pur parola di lunguaggio italiano non che latino. Sdegnando nel tempo di sua schivitudine apprender linguaggio di legge nemica alla sua, ma poi cosi si sperimentò inchinevole come egli diceva, che in spatio d'un mese si rende habilissimo a prender il santo battesimo, Io in vero restavo fuor di me stesso, considerando, come apprendeva si bene i santissimi Misteri di nostra fede, come si fosse stato christiano antico, e dotto. In questo tempo più volte fù condotto in presenza dell'Eminentissimo Gran Maestro Lascari, il quale volse essaminarlo molto bene di sua vocatione, et io gli servì sempre d'interprete e una volta per provarlo gli dissi S. E. Maometto, come si vuoi far christiano se tu non haverai di che vivere. Tuo Padre non manderà niente, onde sarai forzato vivere pazzendo. Egli acciò rispose così. Signore purche io mi facci christiano (e ciò disse colle lagrime agli'occhi) son pronto a vender l'acqua per vivere, col barile sul collo per le strade di Malta, e quando ciò non potessi, anderò di porta in porta accattando un trozzo di pane. A queste parole s'interì quel Eminentissimo e levatosi dalla sedia colle lacrime a gl'occhi l'abbracciò, e gli disse, sta di buon cuore figlio, giache tu hai fatto risolution si santa, io mai sarò per abandonarti, mentre viverò, e doppo la mia morte, tutta la religione t'haverà in conto di figliuolo, e ciò detto fe tener consiglio, e gl'assegno dodici scudi al mese da pagarsi in qualunque parte egli si trovasse, e rivoltatosi al Illustrissimo Signor Ballio Demandes, che stava lì presente gle lo reccomandò caldamente il quale colla sua pietà solita, come V. R. ben lo conosce, lo tenne in casa sua, dandogli tavola e vestito franco con assignarli in vita durante sopra quei dodici scudi, assignati dalla Religiole altri sei.
Si determinò batezzarlo nel giorno di N. S. P. Ignatio, la devotion del quale gli fu infusa insieme colla vocatione; non posso spiegare le gratie ricevute dal S. Padre in quel tempo, quale tutte egli mi raccontava. Si paramentò dunque la chiesa a spese del Signor Ballio con quella magnificenza che saprà fare il detto Signore in simili occasioni, e posto un magnifico palco tutto adornato di velluto in mezzo alla chiesa e sopra una gran concha d'argento, sali sopra il novello catecumento, vestito con una sottana di tela d'oro bianca, essendo il parrocho il sotto Priore Mamo, e fu da esso battezzato, assistendo per padrino Illustrissimo Signor de Melos all'hora luoco tenente della Religione e di tuta l'isola essendo a letto infermo S. E.; concorsovi in sua compagnia a tutti l'Illustrissimi Signori gran croci i quali gli facevan ala dell'una e l'altra parte del palco, con tutto il tenente de Cavalieri, e popolo, egli fù posto