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Molto Reverendo in Xto. Padre


P. C.

Di somma mia consolatione in Domino mi è stata l’ultima di V. R. perché m’ha fatto sapere quello, che Dio per adesso vuole da me; cioè di seguitar per qualche tempo in questa citta la conversione delli schiavi, secondo il sentimento suo, e di molti altri servi di Dio; restarò con tutto il cuore, se non sarà il contrario del nostro P. Generale. Et altretanto tornarò a Roma, ò andarò a ciascun altro luogo per un minimo cenno del mio superiore; basta à me il saper solamente quello, che Dio richiede dalli fatti miei per trocar ogni facenda subito, e seguir alla cieca la viva voce della santa obedienza. Io nelle due risposte mandate da me à V. R. circa il fermarmi qui, o ritonar a Roma, non ho voluto darle notitia di quanto bene si faceva in questa città a maggior gloria di Dio, circa la salute dell’anime, per non mostrare ch’habbia affetto alcuno né verso questa parte, né verso altra, mentre che ogni luogo, dove Dio vuol esser servito da me, sarà sempre per me il più stimato, e bramato, hora perché vaggo, ch’il Signore m’ha fatto intendere per l’ultima di V. R. la sua santissima volontà di seguitar la cerca delle pecorelle smarrite in questa città, narro brevemente qualche cosa dell’evedenti favori, che la somma bontà, a magior gloria sua, va facendo tanto alli fedeli christiani, quanto all’infedeli mahomettani; di questa gente fin hora si sono convertiti da tre cento; parte de quali già batezzati, e parte stano ancora cathecumeni. Il giorno