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Molto Reverendo in Xto Padre


P. C.
Nella posta passata scrissi à V. R. che era determinato d'esser in Roma sabbato prossimo dopo pranzo, mentre ella desiderava di saper il giorno preciso; mà hora faccio saper à V. R. che nella notte anticedente verso hore 6 arrivò un correre mandato dal gran Duca al Principe Mattia suo fratello con ordine che scopresse in gratia mia l'imagine della Santissima Annuntiata[1]. E subito il detto Principe mandò la stessa lettera del gran Duca così di notte a i Padri nostri per farli sapere questa cosa e poi hoggi mi hà fatto intendere per un suo favorito che voleva mandar à prendermi il detto Principe questa sera per parlar meco, credo che sarà in torno tal gratia. Per tanto non saperò se sarò in Roma, come hò detto, per il sabbato fin che haverò l'espeditione di questo Signore; procurò però di far saper à V. R. con la prima occasione la diterminatione sicura accioche non prenda incommodo, secondo che mi hà scritto.
Questa gratia Padre mio conosco che mi fù mandata dalla stessa madre di Dio; poiche grandemente desideravo di veder la sua imagine, mà perche è tenuta con grandissima riverenza che ne anco nel giorno della propria festa fu scoperta; perche dicono che mai si suol mostrar se non ai cardinali ò a i Principi di Stato quando passano per questa città; et io trovandomi in stato di povero Religioso non mi conveniva cercar tal cosa, e tanto più conosco tal gratia fattami dalla Santissima Vergine, che nel giorno della sua festa ho fatto saper a quei Padri, che hanno cura di questa sacra imagine, che vi è un Padre forestiero venuto per riverir la Santissima Vergine desidera di celebrar la Santa Messa nella propia capella questa mattina. I buoni Padri mi mandarono la negativa per una certa ragione di loro commodo. Siché mi sono mortificato in tal cosa per amor di Dio, lo stesso Signore procurò per me cose maggiori. Sia per sempre lodato e glorificato. Con che la riverisco di cuore. Fiorenza 28 marzo 1666.
Di V. R.

Humilissimo servo et in Xto figlio

Baldassare Loyola Mandes