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Molto Reverendo in Xto. Padre


P. C.

Mi è stata di grandissima consolatione la gratissima di V. R. per la quale mi diede ottime nuove, le rendo per ciò molte gratie. Quella parabola poi era a proposito al caso nostro spero nella gran bontà, che si verificarà una volta secondo il voler divino. Padre mio, stia pur con l’animo in pace, perché quel Dio, il quale ha fatto mover il nostro cuore a sì gran desiderio di propagar la fede sua dove non è conosciuta, Egli stesso trovarà mezzi eficacissimi per mandarci a manifestar la sua gloria; e se bene pare a noi cio per adesso esser cosa impossibile, tuttavia quando mai pensiamo il Signore ci farà veder la sua omnnipotenza quia non est impossibile apud Deum. A noi donque tocca dire: Dominus regit me et nihil mihi dierit. So di certo, che più volte il Signore ha fatto veder, e toccar con le proprie mani, alli suoi servi il suo gran aiuto in casi disperati. Simil cosa farà anche con noi, ma ci vuole un poco di patienza. Hora donque, Padre mio, ancorché così siamo grandemente mossi a far gran imprese per maggior gloria di Dio, che ci pare senza dubio potiamo dire qualche volta con l’apostolo S. Paolo: Charistas enim Christi urget nos, nulla di meno dobbiamo voltarsi verso Dio con dire: fiat voluntas tua sicut in caelo, et in terra. Faccio saper a V. R. per confirmatione di quanto si è detto di sopra dell’aiuto di Dio in cose disperate, un caso accorso a me nella settimana passata, cioè dui perseguitato da un certo sacerdote, dottore, e magestro di questi turchi, il quale non potendo farmi cose insolenti andava cercando di farmi gran male per arte diabolica, ma perché chi serve Dio potrà dire francamente: Si Deus pro nobis quis contra nos gli feci vedere, che non haveva paura né de’demonii, né di cos’alcuna con prender nelle mie mani quella fattura tutta profumata, et ornata di caratteri arabici et il tutto fatto in un mazzo di fiori; finalmente vedendo lui tal fiducia in Dio restò stupito lui con tutti i suoi discepoli, che vennero seco a vedermi diventar muto. Hora dopo tante prediche, et essortationi fatte alli schiavi di Genova per farli star saldi e fermi nella diabolica setta mahomettana, dalli quali schiavi era in concetto di Santo, e tenuto fra loro come un oracolo, il benigno Signore mi lo mandò avanti nella settimana passata, al quale incomiciai predicare la verità evangelica, si risolse d’abbandonar la sua falsità ver venir alla nostra Santa