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Molto Reverendo in Xto Padre


P. C.

Vengo con questa a dar nuova a V. R. che l’altro hieri sono stato dal Padre Inquisitore per veder che ordine ha havuto da Roma circa lo schiavo che si desidera di metterlo in gratia del Signore; mi rispose che nessun ordine né notitia alcuna ha avuto da Roma; credo per tanto, che se la Sacra Inquisitione di Roma si fosse scordata di scrivergli V. R. mi faccia gratia di procurar il compimento di tal gratia tanto da me desiderata per magior gloria del Signore.
Nella Settimana passata scrissi a V. R. di un certo Turco nuovamente convertito, il quale era fra questi schiavi come un’oracolo. O quanto è potente, Padre mio, l’essempio, che tutti questi ostinati restano confusi, et attoniti mentre viddero il loro sacerdote, predicatore, che procurava ancge per arte diabolica la rovina de’servi di Dio, convertito alla vera, e Santa Fede; tre de’suoi discepoli, che erano ostinatissimi, udendo da me la conversione del loro maestro mi diedero anche loro la parola di abbracciar la nostra evangelica verità. Io vò procurando la liberatione di ques’huomo dalla galera, accioché habbia maggiormente animo di predicar ad altri la pietà, e carità della religione christiana. Ho avuto ottime nuove di quel figliuolo di re di Tunisi, a chi scrissi alcuni mesi sono però la risposta del medesimo alla mia non è ancora arrivata alle mie mani, ma si aspetta quanto prima con una nave, che verrà da Tabaros; V. R. podrà aiutarmi per tirar quest’anima smarrita con le sue sante preghiere, e delli miei carissimi Fratelli Novitii quali caramente saluto. Finisco con riverirla di cuore, come anche faccio verso il Nostro Padre Generale, il Padre Costanzo, P. Sauli, P. Sesti, P. Ottolini con tutti gl’altri. E un saluto particolare al fratello Andrea suo compagno del quale non mi sono scordato ne scordarò apresso il Signore. Genova 1 di agosto 1665
Di V. R.


Humilissimo servo, et in Xto. figlio Baldassare Loyola Mandes.