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Molto Reverendo in Xto Padre



P. C.

Per l'occasione di una lettera risposta mandaromi dal nostro Padre Generale, hò voluto dar parte à V. R. che egli mi hà mostrato che il nostro viaggio verso il Mogor sarà più prima di quello che si pensa; spero nella gran bontà di Dio, che haveremo tal consolatione di trovarci frà quella barbara gente abbandonati da tutti, disposti à tanti e tanti pericoli per amore del nostro sommo bene Dio. Fò sapere à V. R. che non hò ricevuto le sacre imagini che ella per sua carità, conforme che m'haveva scritto, mi mandò con il Padron Taccone, perche sono due Fratelli uno chiamato Agostino Taccone, che venne da Roma in un Brigantino Padroone, e l'altro Padrone di una Tartana chiamato Francesco, i quali ambidue dissero che non hanno havuto cos'alcuna per me. In torno poi lo stato mio stò contentissimo occupato nelle fatighe della salute di questi turchi per amor di Dio de quali sono fin hora convertiti sessanta in circa, parte già sono battezzati e parte catecumeni; V. R. mi aiuti con le sue orationi, accio che il benigno Signore non abbandoni il restante di questa infelice grante per i miei demeriti, e peccati. Scrissi una lettera al P. Assistente di Italia, raccomandandolo il negotio di V. R. frà l'altre cose mi rispose secondo il mio desiderio che procurerà l'andar meco di V. R. Prego il Signore che dia forza à V. R. per poterlo fare conforme il voler di Dio. Altro non desidero che raccomandarmi à Dio. Saluto caramente il P. de Luca, P. Nadazi con tutti i Padri di cotesta casa et alli loro Santi Sacrificii molto mi raccomando. Genova 21 di settembre 1664.
Di V. R.

Humilissimo servo nel Signore
Baldassare Loyola Mandes