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Molto Reverendo in Xto Padre



P. C.

Hoggi ho ricevuto la gratissima lettera di V. R. con la reliquia del P. Vencenzo Caraffa, e di più l'avviso suo di mandarmi molti imagini di Sant'Ignatio quanto prima resto obblicatissimo alla carità di V. R. e prego il Signore che la rimunerarà secondo il suo desiderio. Circa poi il mio felice stato, confesso la verità Padre mio, che non è nè sarà cosa di somma consolatione in questa vita, quanto il dedicarsi alla salute dell'anime, particolarmente dell'infedeli. Spiegarlo non posso, perche certamente nessuno possa dichirare il gran gaudio in Domino che sente un servo di Dio quando liberarà un'anima dalle mani del Diavolo, per metterlo nelle braccia di Giesù Christo. E di tal felicità giornalmente per gratia del Signore godo mentre il bennigno Signore mi dà occasione d'haverla con la conversione di molti turchi, i quali habbiamo fin hora cinquanta due, parte già sono battezzati e parte sono catecumeni; spero che habbiamo da presentar alla Sacra fonte battesmale molti insieme nel giorno della natività della gran Madre di Dio, parte in chiesa nostra di San Geronimo e parte credo che sarà nella chiesa di Sant'Agostino per dar sodisfatione à tutti; e frà quelli che saranno in San Geronimo ci sarà una Turca di molta consideratione di anni incirca 20. Signora nella sua Patria, della quale si dice che haveva d'intrata 10 mila scudi l'anno della sua casa, nata e sposata per spatio di due mesi in horano. La fece venire Dio à questa parte de'Christiani con un certo modo straordinario, cioè in una notte fù rubbata dalla propria casa, e condotta à Spagna dove la comprò un certo Signore per nome Nicolò Prato, con un'altra (pare che fosse sua damicella) le quali ambedue insieme con altri saranno, con la Divina gratia, battezzati. Sia il tutto per honore e gloria di Dio, il quale è solo degno dell'honore e gloria mentre à me altro non conviene che la confusione, e corrispondenza alli beneficii di Dio. Godo molte della confermatione che fece il nostro P. Generale circa l'andar di V. R. meco al gran Mogor; io non lasciarò di farlo ricordar ciò di quando in quando come anche procurarò di haverla meco in questa città per farla havere un poco di pratica della lingua Arabica, e della conversione de'Turchi. Per fine alli suoi Santi Sacrificii mi raccomando. Riverisco il P. Assitente d'Italia, il P. Carlo de Luca, P. Lemmi con tutti i Padri, come anco saluto caramente tutti i fratelli di cotesta casa, et alle Sante orationi di tutti molto mi raccomando. Genova alli 29 di Agosto 1664.
Di V. R.

Humilissimo servo nel Signore
Baldassare Loyola Mandes

Saluto caramente il fratello Giacomo Cortese

[Margine] Due o tre giorni fà accaduto un caso per il quale magiormente lodare Dio nelle sue maravigliose opere, cioè Portando un schiavo Turco d'anni in circa 30, un regalo di pesce mandato dal suo Padrone ad un Padre del nostro Colleggio, il portinaro l'hà trattenuto un tsntino fin che arrivò l'avviso suo à me; et il misericordioso Signore che voleva percarlo si servì di me per tirarlo da quel tenebroso mare d'iniquità mahomettana, mentre dopo brevi parole si risolui d'abbracciar da vero la nostra Santa Fede. Sia benedetto quel Dio, il quale sradicò quella falsità mahomettana dal suo cuore per piantar così subito maragliosamente in cambio d'essa la verità christiana.