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Illustrissimo Signore mio



Scorgo nella lettera di V. S. Illustrissima il corso delle misericordie, che la Maestá divina si degna d'infondere nel suo cuore, e pundo particular contento della sua rassignatione alla volontà divina, e vivo desiderio che nostra d'avanzarsi nella perfettione per fare opere eroiche in servitio della Maestá Sua.
Mi conosco obligato alla cooperazione e lo faró con pronta volontà nel punto del Breve per il quale non vorrei trovar difficoltá insuperabile. V. S. Illustrissima si raccomando a Dio, e faccia capitale del mio bun'animo in tutte le cose di suo servitio. Qui per fine prego il Signore che la colmi di tutte le benditioni del Cielo.
Roma 13 di febbraio 1659.

V. S. Illustrissima

Humilissimo servo
Goswino Nickel

Messina D. Baldassar Loyola e Mandes