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Mio carissimo e Rev.do Padre
Mi credeva che quanto M.
Nardi le diceva in quella sua letterina inviatale ultimamente,
via fosse almeno in parte una qualche esagerazione;
ma pur troppo debbo confessarle essere ella
stata una purissima e schiettissima verità. Le dò
per cosa indubitata che il Santo Padre è molto dispiacente
della nomina che V.a R.a ha avuto dol governo
invasore e dice a tutti che V.a R.a non accetterà, e che
se fosse andata prima di partire per la Sicilia da
Lui. Egli le avrebbe detto come avrebbe dovuto regolarsi,
come fece altra volta ai tempi del Ministro
Matteneri. Come vede ,Egli quasi si lagna perchè
non gli ha fatto una visita; non senza perchè io ho
forse anche indiscretamente, insistito con V.a R.a di tale
visita: ma ora questo poco importa e v'e' facilissimo
rimedio. Conosco bene che non son nomo di consigli, ma
Dio benedetto una volta si servi anche di un'asino, e V.a R.a
ne faccia quel conto che crede. Direi dunque che Ella scrivesse
due parole al Santo Padre o almeno al Card. Antonelli,
ma è meglio al Santo Padre, dicendogli che
ha avuto mille impicci specialmente per l'imballaggio
degli strumenti, il che è tutto vero, e sottoponga poi
al beneplacito di Sua Beatitudine tutta quanta
questa faccenda di quella benedetta nomina.