Page:ASC 1864 08 28 12-107.pdf/1

From GATE
This page has been proofread
Chiariss.o Profes. e Collega


Nella passata settimana e precisamente Sabbato 20 del cadente mi fu
inviato il fascicolo dall'Accademia. Lessi con dispetto le communicazioni,
o per dir meglio le note pubblicate, senza alcune communicazione, del
Profes. Volpicelli; relativamente alla prima mi ricordava che è la
famosa nota che lesse in accademia, cui Ella si dette carico di rispondere
nella stessa sessione. Il Duca allora Presidente si adoperò coll'Em.o
Card. Protettore, ed ottenne che non si facesse motto della questione,
e che nulla si pubblicasse negli atti accademici. Credeva veramente
che il Duca avesse ritirato lo scritto, ma anche ritirandolo si scorge
che il Profes. n'avesse copia. Dopo ciò prevedeva che Ella avrebbe
fatto i passi necessari per tenere in dovere il Segret.o despota:
non mi sono ingannato: il presid.e Profes. Cavalieri col giorno
di Giovedì 25 m'invia un dispaccio dell'Em.o Card. Protettore.
In questo l'Em.o valuta molto i suoi ricorsi e le sue giuste lagnanze.
Ha nominato una commissione provvisoria di censura, ed ha proibito al
Segret.o di rimettere il fascicolo agli accademici residenti, onorari, corrispondenti
etc. Il dispaccio porta la data del 18 Agosto, e forse è stato
a me inviato il fascicolo sotto fascia da persona che non conosceva
la proibizione.
L'Em.o si è degnato di nominarmi il primo nella commissione, il
Profes. Cavalieri mi prega anche a nome di S. Em.za a volermi