ma si doveva subito per la prima volta rimediare con il Ricorso che poi tardo
si fece alli Padri quali subito vi rimediarono, ordinando il Cardinale Barberino
che li scolari di sapienza fusser minacciati con gravissime pene se più
insultassero li seminaristi prohibendoli l’andare per quela Via delle Terme
Antoniane et ogni altro dispiacere dovunque s’incontrassero con il seminario Romano
quale conoscendosi sempre superiori alli scolari di sapienza, mentennero
longamente l’animo cattivo contro di loro, et con l’animo quei spiriti bellicosi
che comminciarono nel carnevale ne mai s’estinsero, ma si mentenero
per lungo tempo, quali spiriti non si devono mai per mettere nelli Giovani
del seminario essendo cosa molto pericolosa di prorompere in qualche
fattione come si vidde chiaramente esser accaduto in varii inconvenineti
che precederono alla solevatione generale, alla quale
gl'andarono avanti due altri casi che furono le prossime disposizioni per la
sollevatione. Accadde primieramente che ritrovandosi una volta un
Convittore ritirato e ristretto in un Camerino per esser molt’inquieto e fastidioso.
Questo con agiuto d’altri Convittori aprì violentemente le porte del
Camerino, e sene ritornò in camera con li compagni con gran disprezzo
de superiori da quali venendo chiamato per dar conto della scapata, non
volse comparire per il che essendo stato pigliato per forza per metterlo nel
luogo donde era uscito, da tutta la camera fù tolto dalle mani di chi
lo conduceva, onde per timore di maggior insolenza si venne à patti promettendo
di dar sodisfattione di tornar al luogo donde era fuggito purche
non fusse castigato della fugita fatta, e della Disobedienza usata al
Superiore. Un altro Convittore ristretto come insolente in un camerino
come prigione fù levato una notte per forza dal detto Camerino da tutta
la camerata con gittar à terra le Porte. Quel disordine fù castigato
assai mitemente. Donde chiaramente si scorge che tali effetti erono
partoriti da quei spiriti bellicoli concepiti nel tempo del carnevale
che poi proruppero nella sollevatione. Dal che si conchiude esser
verissimo ciò ch’afferma il Cardinale Barberino nelle sue lettere scritte
alli
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