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Alli 8 [febbraio] lunedì penultimo di carnevale si rappresentò la tragedia del Crispo voltata italiana, si stampò il scenario e fu dedicato da Ludovoco Pallavicino al cardinale di Lugo, quale vi fu presente con il cardinale Francesco Barberino e cardinale Orsino, oltre il principe di Gallicano, et altri molti prelati. Riuscì assai bene e fu recitato da varii diversi camerati, li cui nomi si leggono nel libretto stampato con l'argomento e scenario.
Alli 9 ultimo di carnevale fu rappresentata un’attione italiana dalla camera di San Paolo opera del padre Giovanni Battista Oliviero. Fu comedia assai morale e festosa con ché si finì il carnevale che passò assai quieto contro l’opinione, per esser in tempo di guerra. In Roma anco si fece il carnevale solito con li corsi de pali con molta quiete per le diligenze fatte da monsignor Lomellino governatore di Roma che si farebbe in questo tempo, e nell’altri come si dirà.
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