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Alli 16 [febbraio] lunedì di carnevale fu rappresentata la 3° volta L’Odoardo, nella quale attione si fecero alcuni intermezzi d’un Capitano spagnolo e un Zanni[1] che vennero di fuori, e riuscirono molto ridicoli, quattro volte ch’uscirono.
Intervenne il cardinale Barberino[2] con alcuni prelati di conto. Riuscì l’attione molto bene, et il cardinale partì soddisfatto assai, il che non fece la prima volta otto giorni prima.
Alli 17 ultimo giorno di carnevale non vi fu attione da recitarsi da’ siminaristi. In cortile si fece il doppo pranzo il gioco della gallina, e fu molto accetto non essendosi fatto da molti anni. La sera si venne in sala a buonora e fecero una comedia alcuni comedianti forastieri, fu stimata e riuscì cosa fredda e poco grata. Vi fu presente il cardinale Pallotto con molti forastieri, e da tutti si giudicò che non conveniva far venir tal gente, ma far recitar alli seminaristi. Non recitarono quest’anno le camere di Santa Caterina, di San Giovanni Battista e di San Giovanni Evangelista, né si è fatta alcuna attione latina, qual cosa non fu lodata in Seminario.
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