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no, et alle persone che si troveranno, e provedessi chi son quelli ch’hanno da
pigliar lettione, e di qual sorte di lettione ma non si fidasse in tutto del
Mastro di capella il quale tal volta potria esser tirato da qualche soligno, ò troppa
affettione alli scolari.
Ancora non saria fuor di proposito ch'una volta ò due all’anno si facesse
venire qualche Valent'huomo per veder come le cose vanno, ò se il Mastro fa
l’officio suo, e vedesse tutti gl'eserciti à un à uno, e vedesse parimente li
mancamenti sicome soleva venire Paulo Manutio ad essaminar il fructo
che si faceva nelle lettere. Però quando si facesse questa cosa doveriano
esser avvisati li cantori per tempo.
Quanto al 2° mancamento delle Voci, doveriasi sempre in seminario fare una
scelta fra le chierici di quelli che danno segno di dover haver Voce
buona, e questa scelta non solo doveria esser in quelli che vengono in
seminario ma ancora fra li Veterani ch'in un tempo erano giudicati di
non aver buona Voce, perche con la mutatione d'età molti mutano la
qualità delle Voci, come si prova per esperienza, e questi tali mandarli
inanzi. Di poi quando si trovasse Giovani con buona Voce et
havessero le conditioni che si ricercano in seminario ancor che non sapessero
cantare, riceverli per chierici come gl'altri, e farli imparare. Giudicare
ancora espedienti che capitando un tale essendo di Voce molto
buona, massime Basso, ò Contralto, etiam che non fosse di Roma accettarlo,
e cose in processo di tempo ci saria copia d’ogni sorte di Voce, e
buone, e questo rimedio sarebbe assai buono per il preto? bisogno più
presto che tenere Cantori salariati, ma quanto più andasse inanzi
il seminario tanta s'esperimentarbbe migliore.
La terza cosa era il pericolo della disciplina del choro, e questo potrebbe
nascere secondo il mio parere per non esserci ordini di quello che
s'ha da fare, e quelli ch'hanno qualch'officio in gran parte lo fanno
malvolentieri, e communemente anco cantono di mala voglia e sdegno
solamente

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