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TAVOLA XVIII

Un tempo io credetti che la sapienza consistesse in una molteplice esperienza, e quindi difatti non rinunziai a una distanza anche di dieci mila li per andare a interrogare uomini savi e visitare paesi celebri. Ma quanto è lunga la vita di un uomo? Certo è che solo dopo molti anni si acquista una scienza completa fondata sopra una vasta osservazione: ma allora ecco che uno diventa molto vecchio il tempo manca di servirsi di questa scienza. Non è questo una cosa dolorosa? Ecco perché io faccio gran conto delle carte (geografiche) e della storia, la storia per fissare queste osservazioni e le carte per tramandare il ricordo ai posteri.

Quando gli Antichi hanno consegnato in iscritto le osservazioni di coloro che erano andati nelle quattro direzioni del mondo, i posteri, vedendole, possono, anche restando seduti, far diminuire la lore ignoranza ed aumentare la loro sapienza. Oh! quanto grandi sono i meriti delle carte e della storia! Il mio umile regno, benchè piccolo, pure ha sempre creduto, molto alla storia ed ha avuto piacere a sentir parlare dei costumi e dei luoghi celebri dei vari paesi. Ecco perchè non solo vi sono gli Annali particolari del mio regno, ma esistono inoltre gli Annali dei vari paesi del mondo, e finanche la carta dei nove cieli, e i mappamondi.

Io, Matteo, indegnamente preso di ammirazione, mentre ancora mi trovaro in agguato in un paese marittimo, per l'impero del Fiore di Mezzo, la rinomanza della cui famosa dottrinasi estendeva a dieci mila li, viaggiando in una nave, arrivai dall'Occidente, e nel 1582 partii pel Kwangtung. I letterati Kwangtung mi pregarono di fare la carta di tutti i regni per i quali io ero passato, per tramandarne intatto il ricordo [ai posteri]. In quel tempo, io, Matteo non possedevo perfettamente la lingua cinese, e perciò, benchè (la stampa) della carta fosse stata fatta con l'aiuto delle carte e dei libri che avero portato con me, e con gli appunti e le investigazioni che avevo accumulato durante vari anni, pure come mai la traduzione fattane dell'Incaricato degli stranieri sarebbe stata scevra da ogni errore?

Nel 1600, dopo il mio arrivo a Nanchino, ricevutone invito da Uzuohae, ne feci per lui una nuova edizione. Arrivato nella Capitale nel 1601, molti illustri Signori che gia avevano visto questa carta, non disprezzarono un viaggiatore [come me] e si degnarono di trattarmi bene. Il Signor Lingozzüen, addetto al Ministero (dei Lavori Pubblici), il quale già prima si era consacrato allo studio della geografia ed aveva da se stesso composto un libro per gli alunni, s'interesso molto a questa carta e pensò che la [perfetta] corrispondenza tra i gradi della terra e le orbite del cielo è una legge che nessuna generazione cambierà mai. Dopo un anno intero di esame, approfondito, minucioso, diligente e ininterrotto [della-mia carta), disgustuto della piccolezza della carta du lui stampata prima, la quale non arrivava nemmeno a un decimo della carta modello che io avevo portato dall'Occidente, concepì il disegno di rifarla e di amplificarla. Io dissi: «Sarebbe una felicità per tutti questi paesi di essere conosciuti in Cina per mezzo di Lei. Oserei non verificare con piu diligenza ancora, [la carta, per prepararne una nuova edizione]?»

Allora studiai di nuovo la carta originale della mia umile patria e gli Annali, corressi gli errori dell'antica traduzione e le inesattezze dei numeri dei gradi e vi aggiunsi centinaia di nomi di regni, la descrizione dei cui costumi e prodotti inserii nei vuoti lasciati dal foglio. Benchè non assolutamente compiuta, pure [questa nuova edizione] è un po migliore dell'antica. Però è difficile capire a prima vista perchè la terra, che ha difatti la forma di una palla, su questa carta sia rappresentata come sopra una superficie piana. Per questo, anche secondo i metodi della mia umile patria, ho fatto inoltre la carta dei due emisteri, di cui l'uno contiene tutto ciò che è al nord dell'equatore, e l'altro tutto ciò che ne è al sud, mentre i due poli occupano il centro del cerchio, afinchè la veduti simultanea [di essi] faccia capire un po' più facilmente a che cosa somiglia la vera forma della terra. Tutto l'insieme forma sei quadri di gran paravento e può essere considerato come uno strumento per viaggiare, [pur] restando sdraiato nel proprio gabinetto di studio.
Eh! percorrere tutti i regni, senza nemmeno uscire dalla sala, non deve essere di poca utilità per l'esperienza!

Tempo fa, sentii dire che solo l’uomo superiore sa leggere il grande libro del cielo e della terra, e che perciò è perfetto. Chi conosce il cielo e la terra, può provare che colui che governa il cielo e la terra è assolutamente buono, assolutamente grande e assolutamente uno. Gli ignoranti rigettano il cielo, ma la scienza, che non risale all’Imperatore del Cielo come alla prima causa, non è per niente scienza. La bontà consiste a purificare e ad amputare i cattivi germi, per desiderio di arrivare a Colui che è assolutamente buono. Perciò chi neglige le cose di poca importanza si affretta ad occuparsi delle grandi, e diminuisce la moltitudine (delle ansietà) per far ritorno a Colui che è assolutamente uno è quasi arrivato alla scienza.

Io, Matteo, così poco intelligente, nel tradurre questa carta del cielo e della terra, non oso dire: Ecco di che acquistare esperienza! Ciascuno dovrà acquistarla da se stesso. Offro indegnamente questa carta a tutti coloro che, insieme con me, son coperti dalla cappa dello [stesso] cielo e appoggiano i piedi sulla [stessa] terra.

Nessuna superstizione è ammessa nei vari regni di Europa ma tutti aderiscono soltanto alla santa religione del Signore del Cielo supremo imperatore.