27 janvier 1606.
(suite)
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/ parte delle m�e entrate. Era bene che havesse saputo quanto � il
fitto della casa che volete che io paghi per madonna Camilla.
Gasparre � venuto qua et, se bene io ho fatto caldo offit�o con
il suo z�o m Claudio, non s� � voluto piegare, ne lo vole vede-
^*re ne aiutare in cosa nessuna. Hora sta in una camera locanda,cer
cando qualche partito. Volevo che tornasse � Montepulciano, ma l�
suoi fratelli gli scr�vano che non torni et che gli daranno in Ro
ma cinque scudi il mese. Io gl'ho mostro come in casa m�a non ci �
luogo, ma, per non parere di abbandonarlo di fatto, gl'ho offerto
tre scudi il mese,se trovar� da accommodars� con qualche signore.
Il Sig^ Giovanni Andrea et m Claudio mi hanno fatto grandissi
ma �nstanza che lo pigliassi in casa per gent�l'huomo, come stanno
li altri, essendo che mi � pochissimo parente, aff�rmando che �
quietissimo et d� natura placida, ben costumato,et caetera. Io non
so se questo s�a vero, et per� mi par meglio aiutarlo fuori che
dentro.
Il caval�er Tarug� ha risposto alla prima lettera del cardina
le, et dice che � contentissimo del contratto matrimoniale propos
togli et che subito �nv�ar� la moglie � Montepulciano, � ci� appa-
rechi la b�ancaria et altre cose necessarie. Solo desiderava che
s� tenesse il trattato segreto per conto della gabella et che desi
derava venire lu� per questa causa. Ma il cardinale, che non vor
rebbe tanta d�lat�one, gli scr�ve hogg� che d�a conto d� questo �
V.S. et che s� rimetta � lei, che sapr� trattare questo negot�o d
della gabella quanto se lui stesso fusse presente, massime con aiu
to anco del cavaliere Vignanese. Io scrivo hoggi al Sig^ Giuseppe
che r�ngrat�� il Sig^ Cardinale di'Siena con lettere, et il medesimo doverla fare il Sigr cavaliere Archangelo; che veramente il S�gr
Cardinale merita esser ringraziato per la buona opinione che ha d�
loro et per l'affetto che gli porta. La dote di tre mil�a scudi sta nei monti et s� haver� contanti, et di piu il cardinale,quando