Page:EBC 1606 01 27 0540.pdf/1

From GATE
This page has been proofread

Molto Ill.re Sig.r fratello. Ho caro che suor Laura abbia avuto la santa Cecilia; e perchè le monache sempre domandano, ora vorrebbe una berretta rossa per farne pezza da stomaco. La manderò quando verrà il mulattiere. Del rocchetto non ho fretta; però non occorre dare molto fastidio alle monache. Scrissi una buona lettera alle monache di S.Bernardo intorno al volere i frati per confessori, con dirgli che non sperino mai che il papa o la congregazione ci consenta. La priora mi risponde che il vescovo gli fece offrire il priore di Santo Agostino e che loro non lo volsero, e poi gli fu dato un altro frate; ma che si contenteranno sempre di quello che vorremo noi. Si che si vede che il vescovo ha fatto il primo errore, e, se lo sapesse il papa, lo avrebbe molto a male, come anche il Cardinal di Siena e la congregazione dei regolari.
Delle cose di papa Marcello, può esser, come V.S. dice, che avesse denari in dono da papa Paulo o da altri; chè altrimenti non avrebbe potuto non le sue entrate comprare tanti terreni. Quello che ha scritto il Sig.r Liberio è vero; ma s'intende quando potrò; ma io pretendevo darvi assegnamento per le figliole femmine, a ciò avessero almeno mille scudi per una, per monacarsi o per aiuto della dote per maritarsi senza aver a vendere i stabili di casa. E però mi pareva meglio che stessero in monti o in censi, e fruttassero più di cinque per cento.
Ma ora V.S. li mette in terreni, i quali poi bisognerà vendere, e ci vanno spese e fatiche e pericoli, e crescendo la lira crescano le imposizioni; e quando bene avesse molto grano, il gran duca lo vole comprare e rivendere a suo modo. Onde io piuttosto vorrei in questi tempi vendere che comprare, e il Signor Giulio Ricci, che sta così onoratamente, molto più ha in censi che in terreni. Tuttavia fate quello che più vi piace, e io aiuterò quando e quanto potrò; ma ancora molti altri hanno da aver
---page break---