Rome,27 janv�er 1606.
Bellarmin � son fr�re Thomas.
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/ Molto 111ro sigr fratello. Ho caro che suor Laura habbia hau te la santa Cecilia; et perche le monache sempre domandano, hora vorrebbe una berretta rossa per farne pezza da stomacho. La mander� quando verr� il mulattiere. Del rochetto non ho fretta; per� non .^occorre dare molto fastidio alle monache. Scrissi una buona lette ra alle monache di S.Bernardo intorno al volere i frati per confe ssori, con dirgli che non sperino mai che il papa � la congregatione ci consenta. La priora mi risponde che il vescovo gli fece offe rire il priore di Santo Agostino et che loro non lo volsero, et poi gli fu dato un'altro frate; ma che si contentaranno sempre di quel lo che vorremo noi. Si che si vede che il vescovo ha fatto il pri mo errore, et, se lo sapesse il papa, lo haveria molto �^ male, co me anco il Cardinal di Siena et la congregatione de'regolari. Delle cose di papa Marcello, pu� esser,come V.S. dice, che ha- /^^vesse denari in dono da papa Paulo � da alLri; ch� altrimenti non haveria potuto non le sue entrate comprare tanti terreni. Quello che ha scritto il Sig^ Liberio � vero; ma s'intende quando potr�; ma io pretendevo darvi assegnamento per le figliole femine,� ci� havessero almeno mille scudi per una, per monacherei � per aiuto 0^7 della dote per maritarsi senza haver � vendere li stabili di casa. Et per� mi pareva meglio che stessero in monti � in censi, et fruttassero piu di cinque per cento. Ma hora V.S. li mette in terreni, i quali poi bisognar� vende re, et ci vanno spese et fatiche et periculi, et crescendo la lira crescano le impositioni; et quando bene havesse molto grano, il gran duca lo vole comprare et rivendere � suo modo. Onde io piu t tosto vorrei in questi tempi vendere che comprare, et il Signor E Giulio Ricci, che sta cos� honoratamen^e, molto piu ha in censi che in terreni. Tutta via fate quello che piu vi piace, et io aiutar� quando et quanto potr�; ma ancora molti altri hanno da haver
