Page:Romani Collegii Societatis Jesu Musaeum Celeberrimum 1678.pdf/77

From GATE
The printable version is no longer supported and may have rendering errors. Please update your browser bookmarks and please use the default browser print function instead.
This page has been validated


CAPUT III.

De Thermoscopiis, Smicroscopiis, Psychroscopiis.

Thermoscopium instrumentum est quo Philosophi motum aëris quoad qualitates seu gradus caloris et frigoris, seu etiam humidi et sicci sensui oculorum dignoscibilem reddere conantur, et varii varia adferunt. Primò hujus artis inventores Philosophi vas vitreum longioris colli parabant, quod repletum alteri phialae aquâ repletae inverso ore indebant, quo fiebat globus vitreus qui ex superiore parte erat vacuus aqua in canali ex aëris in globi contenti rarefactione, vel condensatione mox deprimeretur calore, vel frigore attolleretur, hujus formae passim visuntur varia ubique, sed valde imperfecta; primò ex eo, quod gradus caloris et frigoris nulla certa ratione dimetiantur, sed totum canalem distribuunt in aequalia spacia non attendentes an in hieme summâ ad supremum gradum pertingere possit, aut non. Ut itaque perfecta praxis habeatur, primò experiare velim, quousque aqua ascendere aut descendere possit, quod melius non praestabis, quam si, quousque in maximo frigore attollatur, aut in maxima aestate deprimatur aqua in canali, observâris, tum signatis extremitatis punctis intermedia spacia (si canalis ubique sit aequalis crassitiei) in 4 aequalia spacia divide principaliter, nam licet 4. aut octo assignentur primarum qualitatum gradus, hi tamen eum ob diversarum exhalationum ex mutatione agentis extrinseci veluti causas alterationi maxime obnoxias uti dixi studiosè observabis, tunc subdivide horum quatuor graduum quemlibet bifariam; signo tamen tali, ut notabilis sit graduum differentia, harum insuper partium quamlibet si proportionem quantitatis discretae seu successivè immutare velis in 3. et habes decades minutorum, aut 6. et habes quinarium numerum minutorum, si verò proportionem quantitatis continuae sequi tibi consultius visum fuerit, imagineris tibi quemlibet 4. graduum spacium palmare explere; ergo quodlibet in 12 uncias harum quamlibet in 5 minuta subdividendo habebis complementum 60 minutorum, quamcunque elegeris harum quantitatem, bene feceris. Disce hîc quam prudenter veteres sapientes ultimas dignoscibiles differentias quantitatis tum continuae, tum discretae determinaverint. Qualitatem liquoris quod attinet, quo magis defaecatus fuerit uti quinta essentia Vini eo perfectius evadit thermometrum. Dixi si canalis aequalis sit; cum plerumque soleant canales inaequalis crassitiei errori esse obnoxii. Nam ubi tubus fuerit amplior, etiam plus spacii aut temporis seu intensionis graduum indicandae insumit,

Capitolo III
Termoscopi, microscopi, psicroscopi

Il termoscopio è lo strumento con cui gli scienziati tentano di rendere percettibile alla vista il mutamento del clima per quanto riguarda le variazioni, ossia i gradi, di caldo e di freddo, o anche di umidità e di aridità; ve ne sono diversi. In passato gli scienziati che hanno inventato questa tecnica predisponevano un vaso di vetro con un collo piuttosto lungo, che ripieno d’acqua inserivano capovolto in un’altra fiala piena d’acqua; accadeva che il globo di vetro, che dalla parte superiore era vuoto d’acqua nel condotto, per la rarefazione dell’aria contenuta nel globo o per la sua condensazione, mostrasse il livello dell’acqua abbassato per il calore o elevato per il freddo; strumenti di questa forma se ne vedono in giro diversi, ma davvero imperfetti, in primo luogo per il fatto che i gradi di caldo e di freddo non sono indicati con precisione, ma tutto il condotto è diviso in spazi uguali, senza badare se al colmo dell’inverno il livello dell’acqua possa arrivare all’ultimo grado oppure no. Perché si abbia un esito perfetto, in primo luogo io vorrei che tu sperimentassi fino a che punto l’acqua possa salire o scendere, cosa che otterrai nel migliore dei modi se osserverai fino a dove salga quando il freddo è massimo o fino a dove scenda nel condotto al colmo dell’estate; poi, segnati i punti estremi, dividi gli spazi intermedi (se il condotto è ovunque dello stesso spessore) in quattro spazi uguali, principali. Infatti ammettiamo che si assegnino quattro od otto gradi di qualità prime – questi però a causa delle diverse forme di evaporazione, a seconda del mutare dell’agente esterno, o per particolari condizioni che predispongono all’alterazione, li annoterai, come ho detto, attentamente – poi suddividi ognuno dei quattro gradi in due parti, con un segno tale che sia evidente la differenza dei gradi; ognuna di queste quattro parti, se vuoi mutare in tre – secondo una proporzione di quantità discreta o successiva hai decadi di minuti, o in sei, e hai un numero quinario di minuti – ma se ti sembra meglio seguire una proporzione di quantità continua, immaginerai ciascun quarto grado lungo un palmo; perciò suddividendo ciascuno in dodici once, e ciascuna di queste in cinque minuti, avrai in tutto sessanta minuti; qualunque numerazione di queste seguirai, farai bene. Apprendi qui quanto saggiamente gli antichi determinarono le ultime distinzioni riconoscibili di quantità ora continua ora distinta.

Per quanto concerne la qualità del liquido, quanto più purificato sarà, come la quintessenza del vino, tanto più preciso il termometro riesce. Ho detto: se il condotto è di spessore uguale, perché condotti di spessore ineguale sono esposti ad errore. Infatti se il condotto è più ampio richiede più spazio o tempo per indicare con la densità il livello,