Page:Romani Collegii Societatis Jesu Musaeum Celeberrimum 1678.pdf/54

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impositarum justum pondus exploratur, sed filo, quod hypomochlii vices subit, ad differentis comparationis puncta adaptato. Atramentaria, seu Atramentum Sinicum, mistura est in lapidem formata, madefactum humido, liquorem reddit, atramento similem, quem penes se deferunt, et ubique aut aqua, aut sputo imbuunt; et penicillum ex pilis subtilissimis confectum ad scribendum commodum habent. Europaei hodie idem ope gummium et fuliginis praestant; quanquam Sinicum nostro multo sit praestantius, et ad cultrorum aciem acuendam cotis instar servit.
Cultri, et Novaculae Sinensium, differentis formae à nostris.
Ultimo loco Torques, sive cinctura Barbarorum, seu Anthropophagorum Brasiliae exhibetur. Non est haec, ut illa, quam Manlius, ad Anienem, Gallo, quem provocatus interemerat, Torquem detraxit, et inde Torquati nomem accepit, aut aureo vellere contextae, aut lapidario pretio rarae: sed Brasiliae Torquati veriùs nuncupandi, qui et ipsam pellem hostibus extorquent, et spoliorum loco ebur humanorum dentium, è torque, qui in modum fasciae palmaris ex certo lini, aut Cannabis contexto subligaculo dependent per palmaria fila, et veluti juniperi granis, humanisque dentibus distincta dependens. Hac enim multitudine dentium triumphantes suae barbariei facinora ostentant, tot enim dentes continent haec perizomata, quot homines devorarunt, in testimonium generosi animi, eaque veluti tegumentum pubis portant.
Quotidiani hospites celeberrimi hujus Musaei mirantur hic duos abortivos globos, quorum unus in petram coaluit crustatae superficiei, in vesita patris Leonis Santii viri omnigenâ scientiâ celeberrimi, natus, eoque mortuo excisus, uti prodigiosae magnitudinis, scilicet qui facile pugnum humanum expleat, sic et duritiei incomparabilis calculus hic humanus undecim uncias circiter pendens, hoc epiphonemate. Doctum occidit Leonem.
Alter globus in Vaccae stomacho repertus fuit, non in lapidem concretus, sed in pilam lusoriam tenui cute circumvestitus, intus pilis rubeis ita coagulatus, ut videatur attificiosissima industria ex iis compactus, levissimus est, sed tenacissimae compactionis, uti sunt pilei castorei, quibus capita humana conteguntur, hujus causam indagans Author, asserit, et prudentissime suo more, pilos esse, quos mater vitulum, foetum suum lambendo lingua sua attraxit, et deglutivit, qui cùm digestionis sint difficillimae, ii paultaim in glumum, intra Vaccae stomachum concreverint.

CAPUT VII.

Optica, Catoptrica, Dioptrica Experimenta.

Potentiae visivae ratio sub triplicem considerationem cadit, unde et secundum triplicem hanc videndi rationem, etiam triplicem sortita est denominationem: velle enim primo visio fit directè, radio scilicet directo in objectum tendente; hicque modus sub nomine Opticae consideratur.
Secundò visio fit per reflexionem in specula, aliaque corpora, quae species objectas reverberant, et dicitur Catoptrica seu Anacamptica.

Tertiò denique visio fit mediis corporibus diaphanis, diciturque Dioptrica, sive per refractionem Anaclastica; hoc eodem ordine servato Celeberrimi

in cui si verifica il giusto peso delle monete sovrapposte, ma regolando il filo che fa da leva secondo gli spazi equivalenti. Calamai d’inchiostro cinese: è un conglomerato minerale che inumidito ritorna liquido, simile all’inchiostro, del quale si servono, e lo impregnano o d’acqua o di sputo; per scrivere hanno un pennello fatto di peli sottilissimi. Gli Europei oggi ottengono il medesimo effetto con gomme e fuliggine; tuttavia l’inchiostro cinese è molto superiore al nostro e serve anche ad aguzzare i coltelli, come una cote. Coltelli e rasoi cinesi hanno forme diverse dai nostri. Infine è esposta una collana o cintura di barbari o antropofagi brasiliani. Non è certo questa simile a quella collana che Manlio, presso l’Aniene, strappò al Gallo che l’aveva provocato dopo averlo ucciso, e ne ebbe il nome di Torquato, o una di quelle collane intessute d’oro o rare per le pietre preziose che le ornano: evidentemente in Brasile si debbono chiamare più propriamente Torquati quelli che tolgono addirittura la pelle ai nemici, e invece di spoglie conquistano avorio di denti umani, dal torques di quella collana che in forma di fascia lunga un palmo, formata di un tessuto di lino o di canapa, è fitta di denti umani come di chicchi di ginepro. È proprio con questo trionfo di denti che essi ostentano le imprese della loro barbarie, infatti questi perizomi contengono i denti di tutti gli uomini che essi hanno divorato, a testimonianza del loro coraggio, ed essi li indossano a copertura del pube. Gli ospiti quotidiani di questo celeberrimo Museo ammirano qui due masse abortive, di cui una si è solidificata in una pietra dalla superficie crostosa, sviluppatasi nella vescica di padre Leone Sanzio, persona celeberrima per erudizione e, morto lui, è stata resecata, perché di prodigiosa grandezza, tanto che riempie facilmente un pugno umano; questo calcolo, di incomparabile durezza, pesa circa undici once; reca quest’epigrafe: uccise il dotto Leone. Un’altra massa fu trovata nello stomaco di una vacca, ma non pietrificata, bensì rivestita di una pellicola sottile, delle dimensioni di una palla da gioco, internamente colma del coagulo di peli rossi così da esserne stranamente intrecciata; è leggerissima, ma assai tenace per la composizione, come i berretti di pelo di castoro; indagandone la causa l’Autore asserisce, con l’acutezza che gli è solita, che si tratta di peli che la madre lambendo il suo vitellino, inghiottì e deglutì, ma poiché erano di difficilissima digestione, a poco a poco essi si sono intrecciati all’interno dello stomaco della vacca.

CAPITOLO VII
Esperimenti ottici, catoptrici, dioptrici.


Il fenomeno della visione viene considerato sotto un triplice aspetto, ed ha perciò assunto una triplice denominazione. [Primo] la visione avviene direttamente e il raggio tende diretto verso l’oggetto, questo fenomeno viene considerato ottico.
Secondo la visione avviene per riflessione attraverso specchi o altri corpi che riflettono gli oggetti, e si chiama catoptrica o anacamptica.

Terzo infine la visione può avvenire attraverso corpi diafani, e si chiama dioptrica, o, per rifrazione, anaplastica. Rispettando quest’ordine