Page:Notizie circa la Galleria del Collegio Romano.djvu/22

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o per la violenza dell'impulso o meno per l'odio che la natura sia del vacuo, e simili sò che à tutto risponderebbe con un vergognoso silenzio. Se poi si scorre con gli occhi sopra i raggi di quanto produce la natura nella varietà delli coralli, e delli Animali testacei, e squammosi del mare nelle miniere della Terra, nelle coagulazioni ne i vali e nelli cristalli, nelli colori delle pietre, e mille altre cose, si stimerà una raccolta di cose inutili, e pascolo di occhio otioso mentre almeno almeno doverebbe ammirarle, perche come disse Galeno de usu pastium Lib. 3. cap. 10. Attonicum facit Idiotam materia, Artificem vero Artificii magni-
tudo. ma se tal'uno non ne concepisce maraviglia alcuna vi dichiararebbe non solamente Idiota, ma stupido di mente e simile a Democrito, che con riso irragionevole di tutto si burlava, venendo così a vilipendere le minime opere di Dio, le quali sono parti della Onnipotenza e oggetti di ragionevele maraviglia. Raffigurarei tal sorte di persone a quell'antico, il quale kantan-
dosi essere d.a setta delli filosofi vedendo un bel Tappeto nella Casa di Platone, con i piedi lordi di fango si pose a calpestarlo con dire Calco Platonis Fastum.
Non è fasto non è pompa il conservare una raccolta di oggetti a fine di approffittarsene, siccome non è vana pompa il conservare una copiosa libreria, un erudito studio di medaglie e simili, e riflettendo a quella che nel Collegio Romano si conserva, la vedremo custodita con un Breve di scomunica intimata dal santo Pontefice Gregorio XIII, il quale eretto il Collegio Romano vi pose il titolo, Pietati et bonis Artibus, in cui si comprende qualsivoglia facoltà di sapere, e se nelli volumi appartenenti (a cagione di esempio) alla istoria naturale si descrivono le opere della Natura, nel Museo si riconoscono li corpi medesimi, e senza andar vagando con la fantasia, si può sopra di essi filosofare con l'intelletto.
A chiunque contradicesse a questa verità soggiungerei che facesse il suo sentimento senza palesarlo, poiche stimo che verrebbe deriso come accadde ad'un soggetto defunto, il quale per alcune sue doti era ultima appresso alcuni, quando, trattandosi di accrescerela libraria del Collegio Romano, si oppose con dire essere in esso superflua abondanza di libri, per esso si ( soggiungechi ne haveva maggiore intelligenza) il non ne elegge mai alcuno, ma non per tanti altri i quali li studiano. L'Università del Collegio Romano tanto accreditata in tutta l'Europa non si è avanzata a tal segno perche in essa solamente si esamina se l'ente sia univoco o vero equivoco, e se il Continuo habbia parti indivisibili, ma ben sì per li volumi composti da tanti insgini soggetti per la varietà delle facoltà che si insegnano nelle sue scuole, e per l'erudizione, che