Page:Indice Pallavicino 1656-1657.djvu/2

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Religione; l. 4. c. 10. per tutto. ritorno a Roma, e andata in Genova à Carlo Quinto; l. 4. c. 11. n. 1. l. 5. c. 2. n. 3. altra Legazion, per la pace; e falsità del Soave; l. 5. c. 5. n. 1. e 2. c. 8. n. 6. 7. e 8. e c. 12. n. 4. passaggio per Trento; e suoi concetti intorno all'aprizione del Sinodo; l. 5. c. 21. n. 4. durezze che sopra di ciò trova nell'Imperadore, e sospetti falsi che piglia di lui; l. 5. c. 11. n. 4. c. 12. n. 1. e 2. c. 13. n. 1. ritorno a Roma; e nuove bugie del Soave, l. 5. c. 13. n. 4. e segu. Legazione in Germania per la guerra contra i Protestanti; l. 8. c. 1. n. 3. e 4. grave malattia in Trento; l. 8 c. 7. n. 1. e 2. trattati co' Presidenti e con Cesare sopra la traslazion del Concilio; l. 8. c. 8. n. 4. 5. e 6. negoziati al ritorno sopra la sospensione; ma senza effetto; l. 8. c. 16. n. 2. e segu. operazioni in Conclave dopo la morte di Paolo Terzo; l. 11. c. 6. n. 6. scostamento dalla Corte nel Pontificato di Giulio; l. 11. c. 16. n. 3. e 4. industrie per l'esaltazione di Paolo Quarto; ed à qual fine; l. 13. c. 11. n. 8. 9. e 10. sdegno di questo Principe contra di esso; l. 13. c. 20. n. 11. ombre verso il Cardinal Morone per la riformazion del Collegio nel Sinodo; l. 23. c. 7. n. 4. e 5.
Alessandro Pallantieri Fiscal di Roma è fatto morire da Pio Quinto anche per l'ingiustizia contra i Caraffi, l. 14. c. 15. n. 17.
Alessandro Settimo e sue qualità, l. 24. c. ult. n. 1. e 2. considerazioni intorno alla sua elezione; ivi n. 3. lodi della sua Persona e, del suo Governo; n. 5. e 6. zelo verso la disciplina; l. 23. c. 8. n. 11. e 12. dedicazione à lui di quest'Opera, e per qual ragione; l. 24. e. ult. n. 6. 7. e 8.
Alessandro Sforza Cherico di Camera fugge lo sdegno di Paolo Quarto per violenza usata nel porto di Civitavecchia; l. 13. c. 14. n. 6. 7. e 8. bisbiglio sorto in Concilio verso di lui à titolo d'un'immaginata promozione; l. 21. c. 6. n. 4. Congreghe tenute in casa sua sopra la disciplina; l. 22. c. 8. n. 5. uffizij passati seco à nome del Papa; l. 23. c. 6. n. 3.
Alessandro Tommasoni da Terni mantiene la Città di Parma in ubbidienza dopo l'uccisione del Duca; l. 10. c. 4. n. 5.
Alessandro Vitelli Capitano nell'esercito pontifico contra i Farnesi; l. 11. c. 16. n. 11.
Alfonso Carrafa Napoletano promosso alla Porpora ed all'Arcivescovado della sua patria da Paolo Quarto; l. 14. c. 1. n. 7. preminenza che da esso riceve nel discacciamento degli altri Nipoti. l. 14. c. 7. n. 5. e 6. sua prigionia e morte agli anni di Pio; l. 14. c. 15. n. 10.
Alfonso Duca di Ferrara è stimato autore d'una calunnia contra Clemente Settimo in rispetto agli affari del Sinodo; l. 3. c. 6. n. 4.
Alfonso Salmerone della Compagnia di Giesù interviene in tutte le aprizioni al Concilio Tridentino; l. 7. c. 7. n. 1. l. 12. c. 1. n. 1. e 6. l. 17. c. 6. n. 2. Trattato di lui sopra la Residenza; l. 16. c. 11. n. 13. voto notabile intorno agli articoli della Comunione; l. 17. c. 6. n. 2. 3. e 4. opposizioni a' decreti stabiliti in questa materia; aggiunta da lui richiesta; e falsità del Soave; l. 17. c. 11. n. 1. fin al 21. bugia del medesimo sopra la prescrizione della mezz'ora rifiutata da esso del dire i voti; l. 17. c. 13. n. 10. e 11. suo parere intorno ad alcuni articoli dell'Ordine, ed à quei del Matrimonio; l. 18. c. 18. n. 3. 4. e 5. e l. 20. c. 2. n. 1.
Alfonso Zorilla Segretario dell'Ambasciador Mendozza produce il Mandato di Cesare in Trento nell'assenza del suo padrone; e falsità del Soave; l. 5. c. 17. n. 7. querele intorno à ciò de' Prelati; l. 6. c. 2. n. 10.
Amante Servita Teologo nel Concilio di Trento ritratta un suo voto sopra la Comunione; ed abbaglio del Soave; l. 17. c. 6. n. 6.
Ambasciadore del Duca di Firenze al Concilio in tempo di Pio; vedi Giovanni Strozzi e Girolamo Gaddi.
Ambasciadore del Duca di Firenze al Pontefice; vedi Bongianni Gianfigliazzi.
Ambasciadore del Duca di Savoia al Concilio nell'ultima convocazione; vedi Marcantonio Bobba.
Ambasciadore di Malta al Concilio; l. 20. c. 10. n. 3. contesa con varij Ecclesiastici intorno al luogo; ivi e n. 4. ordini del Pontefice, e difficoltà d'eseguirli; l. 21. c. 2. n. 8. e c. 12. n. 1. composizion dell'affare; l. 22. c. 8. n. 7. Mandato letto in Sessione; l. 23. c. 8. n. 7.
Ambasciadore di Massimiliano Re de' Romani à Pio Quarto; vedi Giovanni Manriquez.
Ambasciadore Polacco al Concilio in tempo di Pio; l. 18. c. 14. n. 2. Mandato ammesso in Sessione; l. 21. c. 12. n. 1. ripulsa da lui data al Conte di Luna nell'invito di protestare; l. 23. c. 2. n. 5.
Ambasciadori di Carlo Quinto al Concilio nel primo adunamento; vedi Antonio e Niccolò Perenotto.
Ambasciadori di Carlo Quinto al Concilio nella prima aprizione; vedi Diego Mendozza e Francesco Toledo.
Ambasciadori di Carlo Quinto al Concilio in tempo di Giulio Terzo; l. 11. c. 14. n. 2. e c. 15. n. 5. loro diligenze per contenere in pace gli Oratori de' Protestanti; ed ingiuste querele contra il primo Legato; l. 13. c. 2. n. 4. e 5. minacce pe' trattati di sospensione; l. 13. c. 3. n. 2. e 3. vedi Guglielmo Pittauia, ed Ugo Conte di Monfort.
Ambasciadori di Carlo Quinto in Roma; vedi Diego Mendozza, Giovanni Fernandez Manrique,e Giovanni Vega.
Ambasciadori d'alcune Città libere Protestanti al Concilio nel secondo aprimento; e difficoltà nate e superate nella prima loro introduzione; l. 12. c. 15. n. 2. e 3. loro conturbamenti; e diligenze de' Cesarei per