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Questa ristampa di Soochow dovette essere fatta tra il 12 dicembre 1594, data dell'elezione di Ciaocchoae a Vicerè del Nanking, e il luglio 1598; se si riflette che a questa ultima data, il Vicerè doveva disporre di un buon numero di esemplari, tanto da poter farne facilmente regalo agli amici imprevisti che passavano, sembrerà giusto fissarne la data al 1595-1597, più probabilmente al 1596.
 
Questa ristampa di Soochow dovette essere fatta tra il 12 dicembre 1594, data dell'elezione di Ciaocchoae a Vicerè del Nanking, e il luglio 1598; se si riflette che a questa ultima data, il Vicerè doveva disporre di un buon numero di esemplari, tanto da poter farne facilmente regalo agli amici imprevisti che passavano, sembrerà giusto fissarne la data al 1595-1597, più probabilmente al 1596.
 
La ristampa di Soochow portava lo stesso titolo del mappamondo del 1584, cioè <i>Carta Geografica dei Monti e dei Mari</i> 山海輿地圖 con la sola differenza, dovutaa forse a una distrazione o a una involontaria omissione (se pure l'omissione non è il fatto degli <i>Annali di Soochow</i> 道光蘇州府志 , c. 130 f. 39a) del carattere 全 ossia <i>Completa</i> dinnanzi a 圖 o <i>Carta</i>. <BR/>
 
La ristampa di Soochow portava lo stesso titolo del mappamondo del 1584, cioè <i>Carta Geografica dei Monti e dei Mari</i> 山海輿地圖 con la sola differenza, dovutaa forse a una distrazione o a una involontaria omissione (se pure l'omissione non è il fatto degli <i>Annali di Soochow</i> 道光蘇州府志 , c. 130 f. 39a) del carattere 全 ossia <i>Completa</i> dinnanzi a 圖 o <i>Carta</i>. <BR/>
Un esemplare della primaa edizione del mappamondo fu dal Ricci portato nel suo viaggio da Sciaochin a Nanchang 南昌  
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Un esemplare della primaa edizione del mappamondo fu dal Ricci portato nel suo viaggio da Sciaochin a Nanchang 南昌 tra il 18 aprile e il 28 giugno 1595, e da Nanchang a Nanchino e Pechino tra il 25 giugno e il 7 settembre 1598, ed esso servì a rendere il viaggio meno monotono, poichè il mandarino Uamciommim provava piacere ad interrogare lo straniero sulle terre che ivi vedeva rappresentate. Ecco quanto ce ne dice il Ricci: "Fra l'altre cose che i Padri portavano seco, era un quadro assai grande, nel quale il P. Matteo aveva fatto un
tra il 18 aprile e il 28 giugno 1595, e da Nanchang a Nanchino e Pechino tra il 25 giugno e il 7 settembre 1598, ed esso servì a rendere il viaggio meno monotono, poichè il mandarino Uamciommim provava piacere ad interrogare lo straniero sulle terre che ivi vedeva rappresentate. Ecco quanto ce ne dice il Ricci: "Fra l'altre cose che i Padri portavano seco, era un quadro assai grande, nel quale il P. Matteo aveva fatto un
 

Revision as of 03:03, 13 February 2018

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tempo che desiderava di vederlo, per la fama che aveva udito delle sue cose. Per questo mandava una sedia per venire in essa in omeri di huomini, e cavalli e gente per carrettare le sue bagaglie" [1].
Questa ristampa di Soochow dovette essere fatta tra il 12 dicembre 1594, data dell'elezione di Ciaocchoae a Vicerè del Nanking, e il luglio 1598; se si riflette che a questa ultima data, il Vicerè doveva disporre di un buon numero di esemplari, tanto da poter farne facilmente regalo agli amici imprevisti che passavano, sembrerà giusto fissarne la data al 1595-1597, più probabilmente al 1596. La ristampa di Soochow portava lo stesso titolo del mappamondo del 1584, cioè Carta Geografica dei Monti e dei Mari 山海輿地圖 con la sola differenza, dovutaa forse a una distrazione o a una involontaria omissione (se pure l'omissione non è il fatto degli Annali di Soochow 道光蘇州府志 , c. 130 f. 39a) del carattere 全 ossia Completa dinnanzi a 圖 o Carta.

Un esemplare della primaa edizione del mappamondo fu dal Ricci portato nel suo viaggio da Sciaochin a Nanchang 南昌 tra il 18 aprile e il 28 giugno 1595, e da Nanchang a Nanchino e Pechino tra il 25 giugno e il 7 settembre 1598, ed esso servì a rendere il viaggio meno monotono, poichè il mandarino Uamciommim provava piacere ad interrogare lo straniero sulle terre che ivi vedeva rappresentate. Ecco quanto ce ne dice il Ricci: "Fra l'altre cose che i Padri portavano seco, era un quadro assai grande, nel quale il P. Matteo aveva fatto un

  1. R., I, pp. 286-287.