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vanno ingranditi ai suoi regni forestieri e fatta piccola la Cina" <ref>R., I, p. 578.</ref>.
 
vanno ingranditi ai suoi regni forestieri e fatta piccola la Cina" <ref>R., I, p. 578.</ref>.
Difatti i cartografi cinesi, nei loro sedicenti mappamondi, solevano occupare quasi tutto lo spazio con le 15 provincie della [[citesPlace::Cina]] "e all'intorno pingevano un puoco di mare nel quale facevano certe isolette, nelle quali scrivevano i nomi di tutti i regni, quanti ne avevano auto notitia, che tutti insieme uniti non facevano una piccola provincia della Cina" <ref>R., I, p. 142. Cfr. più sotto pp. 33, 63 e Figg. 5. 6.</ref>.  
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Difatti i cartografi cinesi, nei loro sedicenti mappamondi, solevano occupare quasi tutto lo spazio con le 15 provincie della Cina "e all'intorno pingevano un puoco di mare nel quale facevano certe isolette, nelle quali scrivevano i nomi di tutti i regni, quanti ne avevano auto notitia, che tutti insieme uniti non facevano una piccola provincia della Cina" <ref>R., I, p. 142. Cfr. più sotto pp. 33, 63 e Figg. 5. 6.</ref>.  
 
Otto anni dopo  i fatti, il Ricci torna sullo stesso argomento, scrivendo il 12 novembre 1592: "Stampossi un mappamondo che io avevo fatto con le loro lettere, benché cosa difficile persuadere a tutti non esservi grande errore. Poiché vedevano chiaro che <i>la Cina non occupava nemmeno la millesima parte del mondo, contro a quello che loro si avevano persuaso e i loro cosmografi hanno descritto e scritto, che la Cina almanco conteneva di quattro parti del mondo le tre</i>" <ref>R., II, p. 92.</ref>.
 
Otto anni dopo  i fatti, il Ricci torna sullo stesso argomento, scrivendo il 12 novembre 1592: "Stampossi un mappamondo che io avevo fatto con le loro lettere, benché cosa difficile persuadere a tutti non esservi grande errore. Poiché vedevano chiaro che <i>la Cina non occupava nemmeno la millesima parte del mondo, contro a quello che loro si avevano persuaso e i loro cosmografi hanno descritto e scritto, che la Cina almanco conteneva di quattro parti del mondo le tre</i>" <ref>R., II, p. 92.</ref>.
 
Si capisce quindi facilmente l'amarezza risentita da questi superbi letterati cinesi <ref>Un eco di questa amarezza dei letterati si può vedere nel 大祕山房集. (c. 15 ff. 1a-2a), citato dal ch.mo dott. HOMUEILIEN in lücom, (p. 41b) in cui leggo: "Recentemente lo straniero Ricci ha fatto una Carta dei Monti e dei Mari, in cui ha molto rimpicciolito la Cina" 頃有化外人利西泰, 為山海國, 按小中國.</ref> nel vedere la Cina, non più rilegata in un angolo, è vero, come nei mappamondi europei, ma nondimeno molto più piccola di tutto il resto del mondo. Questa amarezza fu tale che, con le loro beffe, fecero paura ai missionari, i quali, fino al principio del 1608, non osarono mai presentare o far presentare il mappamondo all'Imperatore,
 
Si capisce quindi facilmente l'amarezza risentita da questi superbi letterati cinesi <ref>Un eco di questa amarezza dei letterati si può vedere nel 大祕山房集. (c. 15 ff. 1a-2a), citato dal ch.mo dott. HOMUEILIEN in lücom, (p. 41b) in cui leggo: "Recentemente lo straniero Ricci ha fatto una Carta dei Monti e dei Mari, in cui ha molto rimpicciolito la Cina" 頃有化外人利西泰, 為山海國, 按小中國.</ref> nel vedere la Cina, non più rilegata in un angolo, è vero, come nei mappamondi europei, ma nondimeno molto più piccola di tutto il resto del mondo. Questa amarezza fu tale che, con le loro beffe, fecero paura ai missionari, i quali, fino al principio del 1608, non osarono mai presentare o far presentare il mappamondo all'Imperatore,

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vanno ingranditi ai suoi regni forestieri e fatta piccola la Cina" [1]. Difatti i cartografi cinesi, nei loro sedicenti mappamondi, solevano occupare quasi tutto lo spazio con le 15 provincie della Cina "e all'intorno pingevano un puoco di mare nel quale facevano certe isolette, nelle quali scrivevano i nomi di tutti i regni, quanti ne avevano auto notitia, che tutti insieme uniti non facevano una piccola provincia della Cina" [2]. Otto anni dopo i fatti, il Ricci torna sullo stesso argomento, scrivendo il 12 novembre 1592: "Stampossi un mappamondo che io avevo fatto con le loro lettere, benché cosa difficile persuadere a tutti non esservi grande errore. Poiché vedevano chiaro che la Cina non occupava nemmeno la millesima parte del mondo, contro a quello che loro si avevano persuaso e i loro cosmografi hanno descritto e scritto, che la Cina almanco conteneva di quattro parti del mondo le tre" [3].

Si capisce quindi facilmente l'amarezza risentita da questi superbi letterati cinesi [4] nel vedere la Cina, non più rilegata in un angolo, è vero, come nei mappamondi europei, ma nondimeno molto più piccola di tutto il resto del mondo. Questa amarezza fu tale che, con le loro beffe, fecero paura ai missionari, i quali, fino al principio del 1608, non osarono mai presentare o far presentare il mappamondo all'Imperatore,

  1. R., I, p. 578.
  2. R., I, p. 142. Cfr. più sotto pp. 33, 63 e Figg. 5. 6.
  3. R., II, p. 92.
  4. Un eco di questa amarezza dei letterati si può vedere nel 大祕山房集. (c. 15 ff. 1a-2a), citato dal ch.mo dott. HOMUEILIEN in lücom, (p. 41b) in cui leggo: "Recentemente lo straniero Ricci ha fatto una Carta dei Monti e dei Mari, in cui ha molto rimpicciolito la Cina" 頃有化外人利西泰, 為山海國, 按小中國.