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poi dai gesuiti che aprirono un colleggio in Macerata nel maggio 1561, il giovane Ricci, al princio dello stdio del diritto. Attirato però dall'esempio del suo conterraneo, il P. Giulio Mancinelli S. I., rinunziando ai suoi primi disegni, tre anni dopo, domandò ed ottenne l'ammissione nel giovane Ordine della Compagnia di Gesù, dove entrò il 15 agosto 1571, incominciando il suo tirocinio in S. Andrea del Quirinale in Roma sotto la direzione del P. Fabio dei Fabii, maestro dei novizi. Al principio del gennaio seguente venne mandato, ancora novizio, alla casa professa di Roma, dove il 25 maggio 1572 si legò a Dio coi tre voti religiosi. Fatta una breve dimora in un collegio della Toscana, probabilmente Firenze, il 17 settembre 1572 fu mandato al Collegio Romano, dove studiò sotto la guida del celebre P. Cristoforo Clavio[1]

  1. Cristoforo Klau, latinizzato Clavius, donde, in italiano, Clavio (1538-1612) nacque a Bamberg in Germania. Nel febbraio 1555, fu ricevuto nella Compagnia di Gesù in Roma dallo stesso fondatore, S. Ignazio. Iniziò lo studio della filosofia a Coimbra in Portogallo, dove cominciò a rivelare il suo straordinario talento per le matematiche. Nel maggio 1561 era già di ritorno a Roma, dove lo si trova tra gli studenti del terzo anno di fisica. Al prcipio dell'anno scolastico 1563, non ancora sacerdote, cominciò nel Collegio Romano quell'insegnamento delle matematiche, che, dopo il sacerdozio (1563 o 1564) e lo studio della teologia, dal 1566 in poi doveva continuare ivi stesso per lunghi anni, e che doveva renderlo tanto celebre. Scienziati tedeschi facevano il viaggio di Roma per poter fare la sua conoscenza, e non mancavano di quelli che preferivano i suoi biasimi alle lodi degli altri. Il Ricci lo ebbe maestro nel Collegio Romano dal 1572 al 1575. L'8 settembre 1575 il Clavio fece in Roma la professione dei quattro voti. Egli godette la stima di Gregorio XIII e di Sisto V, strinse amicizia con Galileo, tenne corrispondenza con Tycho Brahe, col dotto padovano Giovanni Antonio Magini e con altri insigni scienziati di quel tempo. Si rese celebre per la riforma gregoriana del calendario nel 1582 e per le sue numerose opere più volte stampate separatamente, e riunite nel 1611-1612, poco prima della sua morte, sotto il titolo di Opera Mathematica, a Magonza, in cinque volumi in folio. Più d'una volta egli stesso fece omaggio delle sue opere scientifiche al suo antico alunno, diventato missionario della Cina ; alcuni di questi omaggi con la dedica dell'autore al Ricci esistono ancora oggi nell'antica biblioteca dei gesuiti di Pechino (BP), ora tra le mani dei lazzaristi al Péttam 北堂 o Chiesa del Nord, in Peiping ( = Pechino). Il Ricci nell'insegnare, tradurre e adattare le opere del Clavio in Cina, lo fece conoscere ai grandi letterati dle Regno di Mezzo, diventati suoi intimi amici e suoi alti ammiratori, sotto il cognome di Sig. Tim [Ting] 丁 , che significa "chiodo" ( = clavus = Clavius). Il Clavio morì nell'età do settantatre anni a Roma dopo la mezzanotte dal 5 al 6 gennaio 1612. La biblioteca della Pontificia Università Gregoriana in Roma possiede del Clavio un ritratto coevo, mentre l'Archivio ne conserva un voluminoso carteggio inedito. Cfr. NADAL, Epistolae, in Monumenta Historica Societatis Iesu, Madrid, 1889, II, p. 459; Catalogus eorum qui in Societate Jesu Romae versantur suo finem mensis maij anno MDLXI, in SOMMERVOGEL, Les Jèsuites de Rome et de Vienne d'après un Catalogue rarissime de l'époque, Lovanio, 1892, p. XV; Giovan Battista RICCIOLI, Almagestum novum astronomiam veterem novamque complectens, Bologna, 1651, I, Prima Pars, p.XXXII, col. 2.; DUHR, Geschichte der Jesuiten in Ländern deutschen Zunge, Friburgo, 1913, II, 2, pp. 430-432. VE., MS. Fondo gesuiti, N. 1645; Prefazione del dott. Paolo SIÜCOAMCCHI [HSÜ KUANG-CH'I] 徐光啟 alla traduzione cinese dei primi Sei Libri d'Euclide 幾何原本, in PCL., XIX, f. 2a-b.