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Quando però s'incontrano due sillabe, di cui una finisce con m o con n e l'altra comincia con una vocale, per togliere l'ambiguità che potrebbe nascere dall'incertezza se quella consonante fa parte della sillaba che precede o di quella che segue, ho punteggiato in alto la m o la n, per indicare che essa fa parte della sillaba precedente. Così la parola Coamiüccao 廣輿考 va letta Coam iüccao, non coa miüccao. Parimenti quando l'i non fa parte, quasi come consonante, dalla vocale seguente, essa ne è stata separata col segno dei due puntini in alto: Ïuceu 伊五州 va pronunziato i u ceu, non iu ceu.
5. Piglio in prestito dal latino il dittongo æ, in cui l'a si fa leggermente sentire. Piglio in prestito dal tedesco il suono ō, come in ōl, e il suono ü, come in über, il quale in questo modo non va confuso col suono italiano u.