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Al signor Gasparo Matteoli.
La signora Zanobia, quando passò alle seconde nozze, volse et obbligossi dare alla sua sorella Livia trecento scudi, cioè dugento in contanti et cento in tanti mobili, et di questa promessa ci è scrittura autentica. Li dugento in contanti li dette a Gasparo suo fratello di quelli che riscosse per lei dall'offitio de'Pupilli in Fiorenza, li cento in beni mobili non l'ha pagati. Ora, perchè lei è passata di questa a miglior vita, è ragionevole si pigli tanti de' suoi mobili, che ascendine alla somma di cento scudi et si diano sua sorella che con questo assegnamento ha preso l'habito delle mo nache di S.to Hieronimo. (autogr.:) Però prego quanto posso V.S. che gli piaccia haver compassione di quella povera monaca, et fare che si esseguisca la promessa della buona memoria di sua sorella et non pensi che io la raccomandai solamente ad altri et non l'aiuti del mio, perche gl'ho dato la retta fin che è stata nel monasterio per educazione; et quanto si vestì, gli mandai cinquanta scudi, che gli bisognavano; et ho promesso compirgli la dote che resta sopra li dugento scudi, et ancor per sua sorella, suor Laura, pagai più di cento cinquanta scudi per la dote di supernumeraria. Ma io non posso,ne ^^devo far'ogni cosa [havendo alcuni parenti più prossimi et poveri]. Con questo gli prego da Dio ogni contento.