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Rome, 2 3
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Molto Ill.re Signor Cugino, Ho letto et considerato quanto V.S. mi scrive con la sua delli 17 di Gennaro, resami dal Signor Marcello, alla quale non ho che rispondere, se non che gli farò ogni servitio à me possibile. Ma ben mi maraviglio che V.S. mi scriva che il Signor Marcello starà fuora di casa mia per levare l'occasione à qualcuno di perseguitarlo, havendo contra di lui trovato aperte l'orechie mie. Le quali parole poteva V.S. lasciare di scriverle à me, perche io sempre l'ho amato, et nessuno mi ha detto cosa di momento contra di lui. Ma si bene esso mi ha detto molte cose di molti di casa, et cosi se li ha fatti nemici. Che se esso havesse voluto fare li suoi negotii, et lassare gl'altri quieti, haveria goduto una pace grande, et tutti l'haveriano reverito et honorato, come facevano quando esso non si voleva impacciare del governo della casa. Una delle virtù principali della Santa memoria di Papa Marcello fu, che non ai intrigava delli fatti di altri, ma attendeva al fatto suo, conservando con tutti una vera pace et concordia. Io non mancarò di aiutarlo, dove potrà, ma non posso negare che esso non sarà così stimato da chi lo conosce per mio nipote, vedendolo star fuora di casa mia. Ma et lui et io haveremo la santa patienza. Con questo fine prego à V.S. et à tutta la casa sua ogni felicità. Di Roma li 23 di Gennaro 1621.<lb/>
 
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^Til Signor Marcello star� fuora di casa mia per levare l'occasione
 
 
 
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l'orechie mie. Le quali parole poteva V.S. lasciare di scriverle
 
 
 
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conservando con tutti una vera pace et concordia. Io non mancar� di
 
 
 
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Gennaro 1621.
 
 
 
Di V.S. m/to Ill/re
 
 
 
Cugino aff/mo per servirla
 
 
 
Il Card/le Bellarmino.
 
 
 
Signor'Antonio Cervini.
 
 
 
Adr.: Al ^/to ill/re Signor Cugino il Signor Antonio Cervini
 
 
 
 
Montepulciano
 
Montepulciano
  
(cachet)
 
 
Mss. Cervini 53 fol.l83. Orig. autogr.
 
  
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Molto Ill.re Signor Cugino, Ho letto et considerato quanto V.S. mi scrive con la sua delli 17 di Gennaro, resami dal Signor Marcello, alla quale non ho che rispondere, se non che gli farò ogni servitio à me possibile. Ma ben mi maraviglio che V.S. mi scriva che il Signor Marcello starà fuora di casa mia per levare l'occasione à qualcuno di perseguitarlo, havendo contra di lui trovato aperte l'orechie mie. Le quali parole poteva V.S. lasciare di scriverle à me, perche io sempre l'ho amato, et nessuno mi ha detto cosa di momento contra di lui. Ma si bene esso mi ha detto molte cose di molti di casa, et cosi se li ha fatti nemici. Che se esso havesse voluto fare li suoi negotii, et lassare gl'altri quieti, haveria goduto una pace grande, et tutti l'haveriano reverito et honorato, come facevano quando esso non si voleva impacciare del governo della casa. Una delle virtù principali della Santa memoria di Papa Marcello fu, che non ai intrigava delli fatti di altri, ma attendeva al fatto suo, conservando con tutti una vera pace et concordia. Io non mancarò di aiutarlo, dove potrà, ma non posso negare che esso non sarà così stimato da chi lo conosce per mio nipote, vedendolo star fuora di casa mia. Ma et lui et io haveremo la santa patienza. Con questo fine prego à V.S. et à tutta la casa sua ogni felicità. Di Roma li 23 di Gennaro 1621.
Di V.S. m.to Ill.re
Cugino aff.mo per servirla
Il Card.le Bellarmino.
Signor Antonio Cervini.
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Al m.to ill.re Signor Cugino il Signor Antonio Cervini
Montepulciano