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Rome,23 janv�er 162^^ Bellarmin � un �vequ^.
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Molto ill.re et molto R.do Signore,<lb/>
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Lessi la lettera di V.S. et scrissi subito al signor Card.le Borgia, che hora si trova à Tivoli, se era suo quel vivae vocis oraculo, che si legge in principio di quella scrittura,che lei mi ha mandata. Mi rispose, che è suo, ma che esso non haveva visto, quali fussero li privilegii dalli religiosi della mercede. Di poi parlai con li religiosi della mercede, et volsi sapere quali erano li privilegii della sua congregatione, et mi dissero, che erano quelli stessi, che io gli dimostrai, approvati con il vivae vocis oraculo del Signor Card.le Borgia. Per ultimo parlai con N.S. et gli lessi la lettura di V.S. et gli dissi, che in queste indulgenze,si concedano molte volte indulgenza plenaria, et cento milia anni d'indulgenza, che è cosa da far ridere, perche chi ha indulgenza plenaria, non ha bisogno di altri anni, massime, che il mondo non ha da durare cento milia anni. Avertii anco, che il vendere un foglio, ò due di carta stampata, due tornini, non pare che stia bene; perche se si vende l'indulgenza, è simonia; se si vende la carta, è, perche con due tornini sene potria comprare vinti copie. La Santità sua ordinò, che queste indulgenze si sospendessero dalla congregatione de Riti, et questo fu esseguito alli 22. del mese presente. Questo è quale mi occorre dirgli in risposta della sua, et mi sono trattenuto in rispondere, perche ho voluto prima fare le diligenze, che ho fatto, e dargli conto del tutto. Mi raccomando à lei, et gli prego da Dio ogni contento. Di Roma li 23 di Gennaro 1621.<lb/>
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Di V.S. molto ill.re et molto R.da <lb/>
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Aff.mo <lb/>
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Il Card.le Bellarmino.
  
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/ Molto ill/re et molto R/do Signore, Lessi la lettera di V.S. et scrissi subito al signor Card/le Bor
 
gia, che hora si trova � Tivoli, se era suo quel vivae vocis oraculo,.che si legge in principio di quella scrittura,che lei mi ha manjrdata. Mi rispose, che � suo, ma che esso non haveva visto,quali fussero li privilegii dalli religiosi della mercede. Di poi parlai con li religiosi della mercede, et volsi sapere quali erano li privile gii della sua congregatione, et mi dissero, che erano quelli stessi, che io gli dimostrai, approvati con il vivae vocis oraculo del Sig^^ynor Card/le Borgia. Per ultimo parlai con N.S. et gli lessi la let tura di V.S. et gli dissi, che in queste indulgenze,si concedano molte volte indulgenza plenaria, et cento milia anni d'indulgenza, che � cosa da far ridere, perche chi ha indulgenza plenaria, non ha bisogno di altri anni, massime, che il mondo non ha da durare ^^Tcento milia anni. Avertii anco, che il vendere un foglio,b due di carta stampata,due tornini, non pare che stia bene; perche se si vende l'indulgenza, � simonia; se si vende la carta, � avaritia, perche con due torini sene potria comprare vinti copie. La Santit� sua ordin�, che queste indulgenze si sospendessero dalla congrega.^tione de Riti, et questo fu esseguito alli 22.del mese presente. Questo � quale mi occorre dirgli in risposta della sua, et mi sono trattenuto in rispondere, perche ho voluto prima fare le diligenze, che ho fatto, e dargli conto del tutto. Mi raccomando � lei, et gli prego da Dio ogni contento. Di Roma li 23 di Gennaro 1621.
 
Di V.S. molto ill/re et molto R/da Aff/mo Il Card/le Bellarmino.
 
  
Archiv.Vatic. 20. Lettere div. 10.
 
  
 
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Molto ill.re et molto R.do Signore,
Lessi la lettera di V.S. et scrissi subito al signor Card.le Borgia, che hora si trova à Tivoli, se era suo quel vivae vocis oraculo, che si legge in principio di quella scrittura,che lei mi ha mandata. Mi rispose, che è suo, ma che esso non haveva visto, quali fussero li privilegii dalli religiosi della mercede. Di poi parlai con li religiosi della mercede, et volsi sapere quali erano li privilegii della sua congregatione, et mi dissero, che erano quelli stessi, che io gli dimostrai, approvati con il vivae vocis oraculo del Signor Card.le Borgia. Per ultimo parlai con N.S. et gli lessi la lettura di V.S. et gli dissi, che in queste indulgenze,si concedano molte volte indulgenza plenaria, et cento milia anni d'indulgenza, che è cosa da far ridere, perche chi ha indulgenza plenaria, non ha bisogno di altri anni, massime, che il mondo non ha da durare cento milia anni. Avertii anco, che il vendere un foglio, ò due di carta stampata, due tornini, non pare che stia bene; perche se si vende l'indulgenza, è simonia; se si vende la carta, è, perche con due tornini sene potria comprare vinti copie. La Santità sua ordinò, che queste indulgenze si sospendessero dalla congregatione de Riti, et questo fu esseguito alli 22. del mese presente. Questo è quale mi occorre dirgli in risposta della sua, et mi sono trattenuto in rispondere, perche ho voluto prima fare le diligenze, che ho fatto, e dargli conto del tutto. Mi raccomando à lei, et gli prego da Dio ogni contento. Di Roma li 23 di Gennaro 1621.
Di V.S. molto ill.re et molto R.da
Aff.mo
Il Card.le Bellarmino.