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Ill.mo et R.mo S.r n'ro oss.mo.<lb/>
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Ambedue le lettere di V.S. Ill.ma delli 5 Luglio et 9 Agosto sono state ricevute da noi nell'istesso tempo et da esse habbiamo inteso il pensiero, et il desiderio insieme, ch'ella tiene dell'accomodamento tra il Vescovo Giudiccioni et la nostra Republica, in conformità di quanto ne scrisse et referse poi al suo ritorno, Lorenzo Buonvisi n.ro Ambasc.re. Et si come restiamo persuasi, che non altro che il puro zelo del servitio d'iddio, habbia promosso l'anima di lei, à intromettersi in ciò, con licenza et beneplacito
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di N. S.re Papa Paolo Quinto, cosi per intrapresa tanto proportionata al bene commune, et alla sua bontà, ne restiamo à V.S. Ill.ma infinitamente obligati. Onde per sodisfare in parte al debito, in che ci hanno posto le sudette humanissime sue lettere, le diremo prima che restiamo grandemente meravigliati di quello che ha affermato il Vescovo essersi qua sparsa voce, che il suo ritorno si stabilisca con patto espresso della rinuntia, poichè se bene questo si potria pretender da noi, non però si è publicato simil concetto, essendo molto differente della forma, che ella hà trattata col sud.o n'ro Ambasc.re. Ma forse hò voluto egli valersi di questa occasione per sottrarsi di questo trattamento. Venendo hora alle ragioni,con le quali V.S. Ill.ma si sodisfa di persuaderne a questa reconciliatione se bene non sono disgiunte dall'ordinaria sua prudenza et bontà, con tutto ciò confidiamo, che ella all'incontro, non havera lasciato di ponderare maturamente, che si è procurato dal medesimo Vescovo di ricoprire sotto varii pretesti la gravezza delle offese fattone [ne gli anni a dietro] particolarmente quando alla fel.mem.di Clem. VIII. P. et à Paolo V dopoi rappresentò alcune cose assai diverse dal vero, et molto aggravanti la n'ra Rep.ca, et che tali fossero ritrovate dalli stessi Papi per la cura, che ne diedero d'informarsene, non può rivocarsi in
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23 Agosto 1619 Ill/mo et ^/mo $/r n'ro �ss/mo.
 
 
 
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Ambedue le lettere di V.S.Ill/ma delli 5 Luglio et 9 Agosto
 
 
 
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Ill.mo et R.mo S.r n'ro oss.mo.
Ambedue le lettere di V.S. Ill.ma delli 5 Luglio et 9 Agosto sono state ricevute da noi nell'istesso tempo et da esse habbiamo inteso il pensiero, et il desiderio insieme, ch'ella tiene dell'accomodamento tra il Vescovo Giudiccioni et la nostra Republica, in conformità di quanto ne scrisse et referse poi al suo ritorno, Lorenzo Buonvisi n.ro Ambasc.re. Et si come restiamo persuasi, che non altro che il puro zelo del servitio d'iddio, habbia promosso l'anima di lei, à intromettersi in ciò, con licenza et beneplacito di N. S.re Papa Paolo Quinto, cosi per intrapresa tanto proportionata al bene commune, et alla sua bontà, ne restiamo à V.S. Ill.ma infinitamente obligati. Onde per sodisfare in parte al debito, in che ci hanno posto le sudette humanissime sue lettere, le diremo prima che restiamo grandemente meravigliati di quello che ha affermato il Vescovo essersi qua sparsa voce, che il suo ritorno si stabilisca con patto espresso della rinuntia, poichè se bene questo si potria pretender da noi, non però si è publicato simil concetto, essendo molto differente della forma, che ella hà trattata col sud.o n'ro Ambasc.re. Ma forse hò voluto egli valersi di questa occasione per sottrarsi di questo trattamento. Venendo hora alle ragioni,con le quali V.S. Ill.ma si sodisfa di persuaderne a questa reconciliatione se bene non sono disgiunte dall'ordinaria sua prudenza et bontà, con tutto ciò confidiamo, che ella all'incontro, non havera lasciato di ponderare maturamente, che si è procurato dal medesimo Vescovo di ricoprire sotto varii pretesti la gravezza delle offese fattone [ne gli anni a dietro] particolarmente quando alla fel.mem.di Clem. VIII. P. et à Paolo V dopoi rappresentò alcune cose assai diverse dal vero, et molto aggravanti la n'ra Rep.ca, et che tali fossero ritrovate dalli stessi Papi per la cura, che ne diedero d'informarsene, non può rivocarsi in
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