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Illustre Signore, Ho visto quanto scrive V.S., et credo che tutto sia vero, perche ne ho molta esperienza; et quando hebbe il Vicario quella ferita dal Signor Gio. [[Name::Andrea Ricci]], io chiamai il Signor Ugo Ubaldini, che allora governava, et gli dissi che se fusse occorsa simil cosa al tempo mio, non l'haverei tollerato pure un giorno. Ma il Signor Ugo non hebbe ardire di far lo senza prima darne parte all'Ill.mo Cardinale suo fratello; et perche costi è poca intelligenza fra il Prelato et il populo, io non ardisco intromettermi à farlo levare, perche sono certissimo che non otterrei niente. Et mi duole infinitamente questa poca buona voluntà fra il populo et il suo Prelato, perche mi pare una malattia incurabile. Pregarò Dio, che è infinita sapienza, che metta la sua santa mano in questo negotio cosi intricato. Et con questo fine prego à V.S. da Dio benedetto ogni prosperità.<lb/>
 
Illustre Signore, Ho visto quanto scrive V.S., et credo che tutto sia vero, perche ne ho molta esperienza; et quando hebbe il Vicario quella ferita dal Signor Gio. [[Name::Andrea Ricci]], io chiamai il Signor Ugo Ubaldini, che allora governava, et gli dissi che se fusse occorsa simil cosa al tempo mio, non l'haverei tollerato pure un giorno. Ma il Signor Ugo non hebbe ardire di far lo senza prima darne parte all'Ill.mo Cardinale suo fratello; et perche costi è poca intelligenza fra il Prelato et il populo, io non ardisco intromettermi à farlo levare, perche sono certissimo che non otterrei niente. Et mi duole infinitamente questa poca buona voluntà fra il populo et il suo Prelato, perche mi pare una malattia incurabile. Pregarò Dio, che è infinita sapienza, che metta la sua santa mano in questo negotio cosi intricato. Et con questo fine prego à V.S. da Dio benedetto ogni prosperità.<lb/>
 
Di Roma li 27 di Luglio 1619. <lb/>
 
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Di V.S.Illustre Aff.mo per servirla<lb/>
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Di V.S. Illustre Aff.mo per servirla<lb/>
 
S.re Pucci.
 
S.re Pucci.
  

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Illustre Signore, Ho visto quanto scrive V.S., et credo che tutto sia vero, perche ne ho molta esperienza; et quando hebbe il Vicario quella ferita dal Signor Gio. Andrea Ricci, io chiamai il Signor Ugo Ubaldini, che allora governava, et gli dissi che se fusse occorsa simil cosa al tempo mio, non l'haverei tollerato pure un giorno. Ma il Signor Ugo non hebbe ardire di far lo senza prima darne parte all'Ill.mo Cardinale suo fratello; et perche costi è poca intelligenza fra il Prelato et il populo, io non ardisco intromettermi à farlo levare, perche sono certissimo che non otterrei niente. Et mi duole infinitamente questa poca buona voluntà fra il populo et il suo Prelato, perche mi pare una malattia incurabile. Pregarò Dio, che è infinita sapienza, che metta la sua santa mano in questo negotio cosi intricato. Et con questo fine prego à V.S. da Dio benedetto ogni prosperità.
Di Roma li 27 di Luglio 1619.
Di V.S. Illustre Aff.mo per servirla
S.re Pucci.